Sono cresciute del 20% in un anno le vendite del Pecorino etico solidale Biraghi. A ottobre, con 125 quintali venduti, il prodotto ha battuto il suo record mensile, secondo quanto segnala Coldiretti Sardegna, che l’ha introdotto nel 2017 con un accordo col caseificio Biraghi per garantire una remunerazione del latte equa ai pastori. Il grattugiato in commercio è composto per il 70% di pecorino e 30% di Gran Biraghi, (formaggio vaccino), al 100% made in Italy. “Stiamo per partire con un altro progetto”, preannuncia il direttore di Coldiretti Sardegna, Luca Saba, “il ‘Pecorino da Tavola’, che sarà commercializzato nel 2020. Un’iniziativa sviluppata con la Cooperativa Pastori Dorgali che ha l’obiettivo di ampliare le occasioni di consumo del pecorino, grazie ad un taglio in spicchio e a un sapore delicato”. L’accordo per produrre il Pecorino etico solidale era stato siglato nel 2017, in piena crisi del settore lattiero caseario, quando il prezzo del Pecorino romano era crollato a 4,20 euro al chilo e il prezzo del latte a 60 centesimi al litro, sotto i costi di produzione. Biraghi sottoscrisse con Coldiretti il primo vero accordo di filiera del settore etico-solidale, con l’acquisto del pecorino da una cooperativa a un prezzo che garantisse un’equa remunerazione ai pastori e comunque mai sotto i costi di produzione: 6,20 euro/kg pecorino corrispondono a 0,85 centesimi/litro latte al pastore. Nel 2017 pagò il pecorino a 6,20 euro/kg, contro i 4,20 di ‘mercato’. Nell’ottobre 2019, a poco più di due anni dalla stipula dell’accordo, le vendite hanno raggiunto il 31% della distribuzione ponderata nel canale Iper + Super, con presenza in oltre 3.400 punti vendita in tutta Italia. Grazie a questo accordo – sottolinea Coldiretti Sardegna – la Cooperativa pastori Dorgali vende ogni anno 1.250 quintali di pecorino alla Biraghi (pari a 5 mila forme), garantendo un prezzo minimo e dunque l’opportunità per la cooperativa ed i pastori di poter programmare.