Lo stato della rete Auchan è di «grave crisi» che si è manifestata in modo significativo negli ultimi tre anni con perdite accumulate per oltre 800 milioni di euro nel triennio (1,1 mld di gestione caratteristica) e imputabili a una miscela fatta di calo delle vendite, progressiva disaffezione da parte della clientela, mancanza di investimenti, presenza di punti vendita di grandi dimensioni con costi insostenibili, costo del lavoro e affitti degli immobili molto al di sopra delle medie di sostenibilità del settore e non ultimo scelte manageriali inadatte alle caratteristiche del mercato italiano. Sono le osservazioni fatte ieri dai rappresentanti di Conad nell’incontro che si è tenuti al ministero dello Sviluppo economico in cui è stato presentato un aggiornamento del piano industriale. Un incontro che si è tenuto dopo l’interruzione del tavolo di confronto in sede aziendale a fine settembre.
Nell’incontro è stato osservato come nel 2019 ci sia stato un ulteriore peggioramento della crisi (-6,7% i ricavi sui 9 mesi) e come oggi la rete Auchan faccia registrare perdite di esercizio per 1,1 milioni al giorno. Per questa ragione «Conad ha accelerato quanto più possibile la messa a punto della chiusura dell’acquisizione e la preparazione di un Piano Industriale per il salvataggio dell’impresa e la salvaguardia e la tutela del lavoro nella rete Auchan».
Il primo intervento riguarda la messa in sicurezza delle strutture di vendita, per le quali è prevista l’integrazione di gran parte dei punti Auchan (60%) nella rete commerciale Conad e della rimanente parte della rete presso le reti commerciali di altri «primari operatori del settore». Il tutto da realizzare entro metà 2020.
Completano il piano alcuni interventi sul format degli ipermercati, attraverso una riduzione delle relative superfici in linea con il modello e gli standard di Conad. Per la messa in sicurezza e l’integrazione della rete Auchan in quella Conad sono previsti investimenti per circa 170 milioni di euro.
Nei primi tre mesi di gestione, si spiega in una nota, Conad è riuscita a fermare il «veloce deterioramento» della rete Auchan, riportando consumatori nei punti vendita. La prima tappa di integrazione è stata quella che si è chiusa a fine settembre con il trasferimento di 109 punti vendita. In questo modo, Conad ha potuto dimezzare il possibile impatto della crisi aziendale sui dipendenti Auchan, che al momento dell’acquisizione erano 16.140.
Sempre sul fronte occupazionale, il Piano prevede che siano avviate iniziative per offrire soluzioni occupazionali diverse a 3.105 dipendenti. Tra esse vengono citate «ricollocazioni presso terzi, su altre reti commerciali, spazi ipermercati e fornitori, outplacement, mobilità incentivata, sostegno al reddito/occupazione (cigs), salvaguardia del lavoro vs flessibilità e imprenditorialità di ex dipendenti Auchan nel sistema Conad».
«Il perimetro e i numeri devono essere verificati, c’è quindi bisogno di un lavoro di approfondimento», ha dichiarato la sottosegretaria del Mise Alessandra Todde presente al tavolo. «È necessaria un’interlocuzione a tutti i livelli, da quelli regionali a quelli nazionali, che venga portata avanti attraverso il confronto e la dialettica. L’impatto territoriale è una cosa fondamentale, bisognerà quindi approfondire queste tematiche a un tavolo con le Regioni. Gli eventuali esuberi saranno gestiti attraverso gli strumenti del pensionamento e prepensionamento, ricollocazioni in Conad, cassa integrazione straordinaria, incentivo alla mobilità e accordi o formule con flessibilità per la salvaguardia occupazionale».
ItaliaOggi