“Un deciso no alla sugar e plastic tax, che potrebbero aggravare drammaticamente i costi di migliaia di imprese della provincia dell’Aquila che operano nella produzione di plastica o nell’indotto, in particolare nel comparto alimentare”. A dichiararlo è il presidente di Confindustria L’Aquila Abruzzo Interno, Riccardo Podda, in relazione alle due misure contenute nella manovra finanziaria presentata dal Governo. “Con estrema chiarezza, il mondo di Confindustria chiede la cancellazione di sugar e plastic tax”, afferma Podda, “aumentare del dieci per cento il costo delle bibite significa, inevitabilmente, far calare la domanda e, di conseguenza, i volumi di produzione di decine e decine di imprese del territorio. E’ una tassa onerosa che incide su una componente fondamentale dell’industria alimentare italiana e della nostra provincia. La tassa sulla plastica utilizzata per gli imballaggi, inoltre”, aggiunge il presidente di Confindustria, “produrrebbe addirittura il raddoppio del costo della materia prima impiegata. Provvedimenti che cadono in una fase economica in cui si moltiplicano i segnali di una nuova recessione, che in Abruzzo come in provincia dell’Aquila, purtroppo, è già realtà. Come ha sottolineato il presidente nazionale di Confindustria, Boccia, le due tasse finirebbero per colpire i prodotti, invece di penalizzare i comportamenti. Le imprese”, ricorda Podda, “già oggi pagano il contributo ambientale Conai per la raccolta e il riciclo degli imballaggi in plastica, per un ammontare di 450 milioni di euro l’anno, dei quali 350 vengono versati ai Comuni per garantire la raccolta differenziata. L’introduzione di una tassa sulla plastica equivarrebbe a una sorta di doppia imposizione e, come tale, sarebbe ingiustificata sia sotto il profilo ambientale che economico- sociale”. Secondo Podda “il tributo, peraltro, colpirebbe anche i prodotti di imballaggio che contengono materiale riciclato, andando a penalizzare gli enormi sforzi che le imprese aquilane stanno compiendo per la completa transizione verso l’economia circolare, sottraendo importanti risorse agli investimenti in sostenibilità ambientale. La misura rischia, infine, di compromettere il buon funzionamento del sistema dei consorzi per la gestione e il riciclo degli imballaggi”.