I tassi di interesse sui mutui sono scesi ai minimi storici a settembre. Lo rileva l’Abi nel consueto rapporto mensile. In particolare il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è ora pari all’1,45%, contro l’1,70% di agosto. Il mercato dei mutui da parte sua conferma la crescita e ad agosto evidenzia un aumento del 2,5% annuo dell’ammontare totale in essere delle famiglie. Sofferenze in crescita, prestiti alle imprese in diminuzione: sono le due tendenze, evidenziate dal rapporto mensile dell’Abi, che accendono un campanello d’allarme sull’andamento dell’economia italiana. Secondo i dati, le sofferenze del settore bancario ad agosto sono salite da 31,949 a 32,463 miliardi, con un rapporto sugli impieghi che passa dall’1,83% all’1,87%. L’Abi ricorda comunque che vi è un calo di 8 miliardi di euro rispetto ai 40,4 miliardi di un anno prima (agosto 2018). Quanto ai prestiti, il rapporto evidenzia che a seguito della domanda di finanziamenti i prestiti alle imprese registrano una riduzione dello 0,7% su base annua. La riduzione della domanda, nota l’Abi, avviene nonostante i tassi di interesse rimangano attestati ai minimi, 1,30% a settembre contro l’1,80% di un anno prima. Si ferma la crescita dei depositi e della raccolta complessiva delle banche a settembre, secondo i dati del rapporto. In dettaglio i depositi, che ad agosto avevano toccato il picco a 1562 miliardi, il mese successivo sono scesi a 1557 miliardi di euro; mentre la raccolta tramite obbligazioni è calata da 242 a 240 miliardi, la raccolta complessiva evidenzia così una diminuzione da 1804 a 1798 miliardi. In un anno, nota l’Abi, resta comunque acquisito un aumento dei depositi di 70 miliardi (+4,7%) e della raccolta totale di 64 miliardi (+3,7%).