Oggi niente calcio, vi parlo del nuovo libro di Nadia Terranova
26 Settembre 2019
(di Tiziano Rapanà) Avrei voluto parlarvi di calcio. Perché la Fiorentina ha conquistato finalmente i suoi primi tre punti in campionato, ha battuto per 2-1 – la Sampdoria, arrivando così a 5 punti in classifica. Tuttavia della partita posso dirvi solo questo. Ieri, con tutta la buona volontà, mi ero sintonizzato sull’app di Dazn, avevo iniziato a vedere la partita… poi improvvisamente mi sono ritrovato travolto dal sonno. E non ho nemmeno sognato, almeno così avrei potuto raccontarvi il sogno e magari preferirlo pure a venti minuti di match visti. Venti minuti a dire il vero noiosissimi, che mi hanno spinto nelle cosiddette braccia di Morfeo. Tuttavia non si può giudicare una partita nei soli primi venti minuti di gioco e quindi non ve ne parlo. Però so tutto – ma davvero tutto – delle televendite delle poltrone e delle docce presentate da Davide Mengacci. Stanotte dopo aver preso e poi perso sonno, sfiduciato mi sono piombato davanti alla tv e ho visto per ore le televendite del simpatico conduttore. E dire che a quell’ora, su Rete 4, c’era un film del Monnezza, diretto da Umberto Lenzi e con la partecipazione del grandissimo Claudio Cassinelli. Mengacci ha battuto Tomas Milian, e chi l’avrebbe mai detto? Niente calcio dunque. Stasera c’è Torino-Milan e non la vedrò, un tempo la partita si sarebbe definita un big match… ma l’avete vista la prestazione del Milan durante il derby di sabato scorso? Spero si riprendano, se non altro perché una squadra con una storia così importante merita un futuro più radioso. Passiamo quindi alla cultura, è una nota di servizio – come si usa dire. A breve usciranno due libri di una scrittrice che stimo tanto. Uno è completamente suo, l’altro un po’ meno. Partiamo dal secondo, l’8 ottobre esce, per Einaudi Ragazzi, il libro Lettera all’insegnante di mio figlio di Abraham Lincoln nella traduzione della Terranova. Invece il 7 novembre, uscirà un libro tutto suo: Un’idea di infanzia per Italo Svevo Edizioni. È un florilegio di tutti i suoi interventi giornalistici e saggi sulla letteratura per ragazzi. Per Nadia “un classico per bambini non è mai solo per bambini, è la prima soglia d’ingresso per la lettura”. E aggiungo: è anche l’alibi per costruire brutti libri. E ce ne sono tanti, in giro. Fra monografie, riletture e seguiti. Il libro, del genere, che mi ha deluso più di tutti è Il ritorno di Pinocchio di Silvano Agosti. Di un seguito così insoddisfacente non ne sentivo proprio il bisogno.