La Banca centrale europea ha appena esteso la stagione dei tassi bassi, aprendo addirittura a un taglio ulteriore, e quindi si prospetta un supplemento di strumenti finanziari a basso rendimento sul mercato. Ecco allora che la liquidità resterà probabilmente parcheggiata a lungo sui conti in banca, dove gli italiani la lasciano sapendo di non spuntare alcunché in termini di rendimento, ma preferendo una soluzione a basso rischio per i propri risparmi.
“È così che i nostri conti correnti raggiungono in questo inizio di seconda parte dell’anno cifre record: boom del saldo medio, del saldo attivo e di richieste nel Nord Italia”, dice una ricerca elaborata da ConfrontaConti.it (Gruppo MutuiOnline) con i dati aggiornati al 30 giugno 2019. Secondo l’Osservatorio dedicato, il saldo medio di 15.869 euro (era 14.189 euro nel semestre precedente) è il valore più alto della serie storica dal 2011. In crescita di quasi 3 punti percentuali anche il saldo attivo registrato, con il 36% dei conti che superano i 10.000 euro, valore seguito dal 20,3% di somme ricomprese tra 5.000 e 10.000 euro.
Per quanto riguarda la richiesta di aprire un conto, il 67,7% di richieste ha riguardato conti esclusivamente online. “A preferire l’online c’è un pubblico di età molto differente, visto che tra i 26 e i 40 anni si raggiunge il 71,3% e tra i 41 e i 55 anni la percentuale tocca il 66,8%. I conti correnti online sono diventati punto di riferimento per i consumatori italiani, che li scelgono sempre di più per le transazioni quotidiane, ma anche per depositare i risparmi e gestirli comodamente da casa o in mobilità. A preferire la sola filiale rimane il 5,8% degli utenti, mentre il 26,5% sceglie un conto che sia sì digitale, ma consenta di operare anche in banca”.
Per quanto riguarda la distribuzione geografica, è ancora una volta il Nord Italia a condurre la domanda di conti correnti, con ben il 72,7% sull’intero campione statistico dei primi sei mesi del 2019. Il 14,9% della domanda proviene dal Sud e dalle Isole, il restante 12,4% dal centro del Paese. L’età media più diffusa dei correntisti è tra i 26 e i 40 anni (46,2% del campione rilevato), ma un buon 30,6% ha tra i 41 e i 55 anni. In aumento la quota occupata dagli over 55, ora al 15,6% dopo il 13,3% dello scorso anno.
Repubblica.it