«Sono scoppiata a piangere quando, appena due settimane prima della riunione nell’autunno 1999 in cui sarei stata eletta partner — la nona donna ad ottenere questa posizione in quasi 200 anni di attività del prestigioso studio legale in cui lavoravo — mi chiesero se avevo mai subito pregiudizi». Certo che sì. L’ha raccontato Julie Sweet nel discorso ai giovani che lo scorso maggio hanno ottenuto l’Mba all’Università del Texas. Sweet, 51 anni, una delle «donne più potenti al mondo» secondo la classifica di Fortune e appena nominata amministratore delegato (ceo) della società di consulenza globale Accenture, non ha paura di mettersi a nudo. Anzi, la trasparenza è uno dei valori importanti per un leader secondo lei.
L’impegno sulla diversità di genere
E così ha spiegato che si era messa a piangere e singhiozzare davanti ai colleghi — quasi tutti maschi — perché, durante una sessione di training sui pregiudizi inconsci, per esempio contro le donne al lavoro, le avevano chiesto se ne era mai stata vittima. Il ricordare quanto era stato duro far carriera le aveva fatto venire il groppo in gola e impedito di rispondere. «In quel momento ho deciso che mi sarei battuta per migliorare la situazione delle altre donne dopo di me», ha sottolineato Sweet. L’impegno per la diversità — di genere, di razza, di orientamento sessuale e di ogni altro tipo — Sweet lo porta avanti da allora, convinta che faccia bene anche ai profitti. In particolare quando, nel 2015, è diventata ceo di Accenture Nord America ha posto l’obiettivo di assumere il 40% di donne e arrivare ad avere la parità di genere — 50% di donne — fra tutti i dipendenti e il 25% di donne fra i manager. Già ora le donne sono il 42% di tutti i 470.000 lavoratori di Accenture.
Il colosso di Wall Street
Lei è la prima donna a guidare questo colosso della consulenza che vale 130 miliardi di dollari a Wall Street e conta su quasi mezzo milione di professionisti in 120 Paesi. Con lei le donne ceo delle maggiori aziende quotate in America, quelle dell’indice S&P500, sono arrivate a 27, un po’ meglio di un anno fa ma ancora solo il 5% del totale. In Accenture Sweet era entrata nel 2010, dopo 17 anni di lavoro come avvocato d’affari nello studio legale più prestigioso di Wall Street, Crawath, Swaine Moore. La sua fortuna se l’è fatta tutta da sé, partendo da origini molto umili.
Le origini
Nata e cresciuta nella città di Tustin in California, suo papà non aveva finito le medie superiori e per vivere verniciava automobili; la mamma all’inizio faceva l’estetista e poi per cercare di crearsi un diverso futuro si è iscritta al college e si è laureata quando la figlia è andata al college. Sweet ricorda che da ragazzina aveva solo un paio di pantaloni e un paio di scarpe perché i genitori gliene compravano di nuovi solo quando cresceva di una taglia. Per pagarsi da sola i vestiti ha cominciato a lavorare a 14 anni, all’ufficio prenotazioni di un teatro. «Mi sono resa conto presto di dover andare controcorrente ed essere la migliore per poter aiutare economicamente la mia famiglia», ha raccontato Sweet a HuffPost. E per emergere non ha avuto paura di esplorare terreni sconosciuti. Quando nel 1988 era al Claremont McKenna college (California) e doveva studiare una lingua straniera, mentre tutti sceglievano francese o giapponese, lei ha optato per il mandarino e per impararlo bene è andata a vivere un anno a Pechino e Taiwan. «Quell’esperienza mi ha dato un’incredibile fiducia in me stessa», sottolinea. Laureata, Sweet ha deciso di diventare avvocato e nel 1992 ha ottenuto un dottorato in Legge alla Columbia Law School di New York. È stata subito assunta da Crawath, dove non c’erano quasi donne, usando questa mancanza di diversità per emergere: «Se sei brava e donna ti si nota di più», commenta. Quando poi 43 anni, madre di due bimbe e già affermata, ha ricevuto la telefonata di un cacciatore di teste che le offriva di passare ad Accenture, non ci ha pensato su troppo, anche se a Wall Street si dice che «nessuno abbandona Crawath».
La passione per la tecnologia
«Se fossi rimasta, sapevo quale sarebbe stato il mio futuro — ha spiegato Sweet alla conferenza New Rules summit del New York Times —. Ma avrebbe significato smettere di accettare sfide e imparare. Credo nel motto scritto su una targa che mi ha regalato mio marito: se i tuoi sogni non ti spaventano, non sono abbastanza grandi». Il suo primo ruolo in Accenture è stato come responsabile degli affari legali. Ma sapendo che il cuore della consulenza di questa azienda è la tecnologia e non avendo grandi conoscenze in questo campo, Sweet ha chiamato il responsabile del business tecnologico in India, Bhaskar Ghosh, per chiedergli di aiutarla a imparare. Per i successivi 18 mesi ha seguito lezioni settimanali di high-tech con Ghosh o un altro esperto e tuttora si mette in agenda sessioni trimestrali di aggiornamento.
Grandi aziende e intelligenza artificiale
Mai smettere di studiare, essere curiosi e aggiornarsi, è infatti uno degli imperativi di Sweet. E grazie a questo è diventata così competente che nel 2015 è stata promossa ceo di Accenture Nord America, che vale un fatturato di 18 miliardi di dollari, quasi la metà del totale e ha per clienti il 70% delle aziende della lista Fortune 500, dalla catena internazionale di hotel Marriott alla multinazionale di servizi per l’industria petrolifera Halliburton. Il lavoro di Accenture è sempre più focalizzato sull’aiutare queste grandi aziende ad adottare nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale e il cloud computing. «Ai nostri clienti diciamo: il mondo attorno a voi si sta rivoluzionando, noi faremo innovazione insieme a voi», spiega Sweet, che dentro Accenture ha guidato la creazione di una serie di centri dell’innovazione, da San Francisco a New York. Assumerà il ruolo di ceo il primo settembre, al posto di Pierre Nanterme, scomparso in gennaio. Il ceo ad interim David Rowland diventerà presidente esecutivo. Sweet fa anche parte del comitato esecutivo del Business Roundtable, una Confindustria americana, dove presiede il comitato su Tecnologia, Internet e innovazione.
Maria Teresa Cometto, Corriere della Sera