(di Tiziano Rapanà) Come invidio i bambini, loro hanno a disposizione 3 mesi di vacanze. Il bello dell’infanzia era tutto lì nel congedo dall’anno scolastico che ti regalava soltanto paturnie quotidiane. 3 mesi di vacanze, 3 mesi di nulla, di ozio, di (video)giochi, di pomeriggi in compagnia degli amici, di giorni passati fuori casa… no, non sono nostalgico. E non prendo per buono tutto quello che ricordo della mia infanzia, perché la memoria è fallace. Epperò mi piacerebbe averli ancora quei 3 mesi di ferie. Sono molto cambiato da allora, dall’infanzia intendo, e ahimè è cambiata anche la composizione della mia giornata, meno spensierata di un tempo. Una cosa mi è rimasta, la passione per le televendite. Ne guardo tante, facendo zapping tra le tantissime emittenti locali presenti nel digitale terrestre. Non ho un genere preferito, guardo tutto: dallo spot del condizionatore, alla maratona di televendita di quadri a cura del grande Alessandro Orlando. Oggi ho trovato su Youtube una nuova televendita prodotta dal grande Mario Griselli, il re del settore (a lui si devono molti spot e televendite di spessore, penso alle promozioni degli scooter Garelli presentati da Gigi Sabani o al capolavoro della televendita Grand’è, un importante mobilificio presente in Alt’Italia, con testimonial Giorgio Mastrota). Stavolta Griselli mi ha stupito con una bella televendita della padella multiuso, Rame Chef. Ho apprezzato quest’inno alla semplicità stilistica, legato a delle immagini che mostrano il prodotto in azione con l’ausilio della voce fuori campo che spiega i vantaggi della promozione. Griselli conferma nuovamente la sua qualità nel confezionare televendite belle come questa. Telepromozioni di qualità non se ne trovano più tante in giro, la mirabolante creatività degli anni novanta televisivi, purtroppo, non è più presente in pubblicità. Spero che ci sia un cambiamento significativo in tal senso, anche se i cambiamenti non portano sempre a delle evoluzioni ma anche a delle involuzioni. Ad esempio, l’aver perso i fantastici 3 mesi di ferie non lo reputo certo un cambiamento positivo. Poi, per carità, preferisco le cose come sono adesso anziché in passato. La scuola non mi piaceva per nulla, la mia vita da studente era una tribolazione continua. Non vedevo l’ora di starmene in casa in ciabatte, a leggere e guardare le televendite su Telenorba e Rete Mia. Purtroppo mi toccava stare ore e ore in un ambiente che percepivo ostile. Nulla di grave, però gli anni della scuola non sono stati certo felicissimi. Pertanto l’insidia della nostalgia canaglia, cantata da Al Bano e Romina, “che ti prende proprio quando non vuoi”, non mi tocca per nulla. Anche se mi piacerebbe tanto riavere di nuovo 3 mesi dedicati al relax più sfrontato.