Ebbene di queste lettere 23 ancora non vi è traccia. Secondo quanto è in grado di anticipare ItaliaOggi infatti queste comunicazioni per problemi tecnici sono state postalizzate dall’Agenzia delle entrate riscossione solamente a partire dal 30 giugno e, di conseguenza, arriveranno nelle mani di rottamati-bis «regolari» entro il 10 luglio prossimo-
Chi non dovesse ricevere la comunicazione entro il 10 luglio 2019 potrà comunque richiederne una copia attraverso il portale a disposizione sul sito www.agenziaentrateriscossione.gov.it o recandosi presso le sedi territoriali dell’Agenzia delle Entrate Riscossione. La casistica trattata è quella disciplinata dal comma 21 dell’articolo 3 del dl 119/2018 (meglio noto come decreto fiscale) secondo cui ai rottamati bis che avrebbero provveduto all’integrale pagamento, entro il termine al 7 dicembre 2018, delle residue somme dovute ai sensi dell’articolo 1, commi 6 e 8, lettera b), numero 2), del decreto-legge 16 ottobre 2017, n. 148 (commi che disciplinano le modalità di pagamento a rate della c.d. rottamazione-bis) in scadenza nei mesi di luglio, settembre e ottobre 2018 sarebbe stato concesso in maniera del tutto automatica, senza dunque dover presentare alcuna istanza al riscossore, il differimento automatico del versamento delle restanti somme in 10 rate consecutive di pari importo con scadenza il 31 luglio e il 30 novembre di ciascun anno a decorrere dal 2019, sulle quali sono dovuti, dal 1° agosto 2019, gli interessi al tasso dello 0,3 per cento annuo. In alternativa, secondo quanto indicato dal comma 22 dell’articolo 3 del dl 119/2018, i rottamati bis, avrebbero comunque potuto scegliere saldare il debito residuo in unica soluzione entro e non oltre il 31 luglio 2019. Novità invece sono previste per i rottamati-bis non in regola con i versamenti in data 7 dicembre che, grazie alle novità del decreto crescita (Legge n. 58 del 28 giugno 2019 di conversione del decreto legge 34 del 30 aprile 2019), avranno 4 mesi di tempo in più per «allinearsi» con i pagamenti per accedere poi ad una rateizzazione del residuo che, in questo caso, sarà più stringente e terminerà nel 2021.
Giuliano Mandolesi, ItaliaOggi