Lo scienziato russo, infatti, riuscì a notare come nel suo cane ci fossero risposte condizionate a stimoli definiti. Al campione sono state fatte vedere alcune immagini o scene mentre indossavano un ‘olfattometro’ (un misuratore dell’olfatto).
Mentre le immagini scorrevano venivano fatti circolare odori sgradevoli, tra cui quelli di pesce putrefatto e di letame. In questa situazione gli scienziati hanno misurato la sudorazione dal palmo delle mani valutandolo come un indice di eccitazione cerebrale, una tecnica di ricerca comune usata per confermare la creazione di un’associazione negativa (in questo caso, di un cattivo odore). Il giorno dopo i ricercatori hanno testato la memoria dei partecipanti. Le persone con maggiori risposte di eccitazione nel momento in cui potevano sentire un cattivo odore avevano dimostrato di avere una memoria migliore 24 ore dopo.
ANSA