Google è scesa in campo in maniera determinata per trovare una soluzione a un problema che lo stesso colosso di Mountain View ha contribuito a creare: l’emergenza abitativa a San Francisco. Il Ceo dell’azienda Sundar Pichai ha annunciato un maxi investimento da un miliardo di dollari spalmato in dieci anni per la messa a disposizione di 20 mila abitazioni nella Baia. Un numero che riuscirebbe a coprire quasi il 70% delle abitazioni di cui l’area avrà bisogno nel corso dei prossimi anni. Dell’intera cifra, 750 milioni saranno indirizzati alla riconversione di edifici di Google che verranno adattati ad uso abitativo. Si tratta di 15 mila nuove case che apparterranno a diverse fasce di mercato. I restanti 250 milioni verranno invece investiti in progetti che incentiveranno la costruzione di nuove abitazioni e da cui dovrebbero nascere 5 mila unità a prezzo più accessibile. Inoltre Google destinerà anche 50 milioni a organizzazioni no-profit per combattere il fenomeno dei senzatetto. Nella sola San Francisco ne sono stati contati 7 mila. Ma in maniera critica, The Verge ricorda come il colosso di Mountain View abbia già in passato promesso di costruire nuove abitazioni vicine alla sua sede: come riporta il sito, il progetto è tuttora fermo a causa della mancanza delle autorizzazioni da parte dell’amministrazione cittadina.
Affrontare la crisi
Attraverso questi progetti, che rappresentano anche un investimento economico e non solo in termini sociali per l’azienda, Google si dimostra interessata a tentare di trovare una soluzione almeno parziale al caro-prezzi che affligge la zona di San Francisco. Una circostanza che accompagnata a un costante aumento della popolazione ha provocato un vera e propria emergenza abitativa. La mancanza di case a prezzi abbordabili è una conseguenza anche dell’importante sviluppo delle aziende del mondo della tecnologia, e dell’aumento di dipendenti con uno stipendio alto che permette loro spese per la casa più elevate, a cui però non è stato affiancato un serio piano per la realizzazione di abitazioni economicamente più accessibili a chi invece svolge mansioni meno retribuite. Questo ha così portato alla cifra-monstre di 200 mila pendolari che ogni giorno si spostano per lavorare in città.
Enrico Forzinetti, Corriere.it