La decisione americana è con ogni probabilità la reazione alla marcia indietro fatta dalla Cina su quasi tutti i capitoli della bozza di accordo con gli Usa sui dazi. Ne aveva dato notizia nella mattina dell’8 maggio la Reuters, che ha citato 6 diverse fonti americane (tre dell’amministrazione e tre del settore privato).
Pechino, ha scritto l’agenzia, ha inviato un cablogramma nella notte, pieno di correzioni che – a sentire gli americani – indeboliscono l’intesa: in ognuno dei sette capitoli della bozza ha cancellato i passaggi sui propri impegni per riscrivere le norme sulla proprietà intellettuale, i trasferimenti di tecnologia, l’accesso ai servizi finanziai e la manipolazione della valuta.
Corriere.it