Nell’anno del crollo del Ponte Morandi, i vertici di Atlantia, controllante di Autostrade per l’Italia, abbiano ricevuto superbonus che hanno fatto lievitare sensibilmente i loro compensi. Giovanni Castellucci ha percepito nel 2018 un compenso di 5,05 milioni di euro in qualità di ad e dg di Atlantia, incluso un bonus di 3,72 milioni di euro. Il presidente, Fabio Cerchiai, ha incassato 1,28 milioni, tra cui un bonus di 560 mila euro. Castellucci e Cerchiai erano ad e presidente di Aspi quando il ponte collassò, lo scorso 14 agosto, provocando la morte di 43 persone.
“Chissà come sarebbe stato retribuito se il ponte non fosse crollato” ha commentato con amarezza e sarcasmo Franco Ravera, presidente del comitato degli sfollati, “non posso che essere perplesso”.
Politicamente è solo il Movimento 5 stelle a sollevare la polemica. Lo fa con un tweet Danilo Toninelli, che rilancia il progetto di “rivoluzione del sistema concessioni”, su cui però, dopo l’iniziale clamore, si è rallentato. Lo fanno i deputati pentastellati in Commissione Ambiente e Trasporti, che parlano di “vergogna”, sottolineando che “quel premio andava dato agli sfollati, ai soccorritori, ai genovesi, non certo a loro”. Lo fa il presidente della commissione Trasporti del Senato Mauro Coltorti, secondo cui a leggere quelle cifre “viene il mal di testa” ed è arrivato il momento di cambiare, “stravolgere con urgenza tutto il sistema delle concessioni. Un sistema malato, dove l’unica logica è la massimizzazione dei profitti a scapito della sicurezza”.
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