Sarà perché il business in Italia, per quanto ancora importante e frutto di una posizione da leader di mercato, è solo una parte del giro d’affari. Ma non c’è dubbio che il gruppo Enel non risenta della frenata dell’economia che ha portato il paese in recessione tecnica. La crescita costante nel settore delle rinnovabili, l’espansione in Sud America dove attraverso le sue controllate è diventato il numero uno del subcontinente, nonché la crescita della divisioni delle reti (dove è possibile sfruttare al meglio le sinergie e le maggiori efficienze della digitalizzazione): sono questi gli elementi che hanno portato la società controllata dal Tesoro a migliorare il risultato operativo e di conseguenza anche l’utile netto. E in prospettiva ad annunciare un aumento del dividendo.
Con l’approvazione in via definitiva del bilancio 2018 da parte del cda, l’ex monopolista ha annunciato al mercato che per il 2019 la cedola sale a 0,33 euro per azione, contro i 0.28 euro del 2018. L’amministratore delegato Francesco Starace ha così mantenuto la promessa fatta agli investitori per cui avrebbe destinato il 70 per cento dell’utile netto. Il risultato di gruppo per il 2018 è stato di 4,79 miliardi, con una crescita del 26,7 per cento rispetto ai dodici mei precedenti. Risultato ottenuti grazie al “miglioramento dell’utile operativo, dei minori oneri finanziari, nonché della minore incidenza fiscale”, come si legge in una nota ufficiale del gruppo. Da segnalare come il dividendo sia, di fatto, raddoppiato in quattro anni: nel 2015, Enel ha distribuito 0,15 euro per azione.
Green economy e digitale rimangono al centro della strategia di Enel anche dei prossimi anni, come ha specificato lo stesso Starace: “Nel 2019 prevediamo di accelerare gli investimenti in progetti rinnovabili, principalmente in Nord America, e continuare a investire nella trasformazione digitale delle reti in Italia e Sud America”. Un altro tema dei prossimi anni sarà anche guadagnare grazie alla transizione energetica: “I progressi conseguiti nella decarbonizzazione della capacità di generazione di Enel rappresentano un’altra significativa fonte di redditività. Nel 2021 si prevede che il 62% dell’energia generata dal gruppo sia a zero emissioni, rispetto al dato di oltre il 50% registrato nel 2018. Questi ottimi risultati annuali, insieme ai progressi nella realizzazione dei principi fondamentali del Piano Strategico 2019-2021, ci permettono di confermare i nostri obiettivi finanziari per il 2019”.
Luca Pagni, Repubblica.it