Parte anche in Italia la piattaforma in cui sono le utenti a scegliere gli uomini, rimanendo invisibili finché vogliono. La fondatrice: “Nel mio mondo ideale non esisterebbe, ma era necessario restituire alle ragazze il 100% del controllo”
Un’app di dating in cui il controllo è totalmente nelle mani delle donne. Si chiama Pickable, è disponibile per iOS, Android e via desktop e agli utenti maschi, che affollano le altre applicazioni per incontri e appuntamenti, non rimane che compilare un profilo, il più attraente possibile, e aspettare. “Anche se poi il tasso di ritorno sull’app è superiore a quello delle utenti, perché agli uomini è assegnato un ranking in base a una serie di parametri e vengono loro fornite delle statistiche, per esempio su quante donne ci sono online in un certo luogo e in un certo momento, tutti elementi che li spingono a tornare” spiega a Repubblica Clémentine Lalande, 36enne ingegnere e investitrice francese, fondatrice della nuova piattaforma, con un passato in un sito concorrente, Once, che oggi conta oltre 10 milioni di iscritti.
Dopo due anni di #metoo, di ritrovato impegno femminista, di manifestazioni e prese di coscienza in tutti i settori della vita pubblica e in gran parte del mondo, anche quei curiosi labirinti del sesso occasionale che sono le dating app dovevano cambiare pelle: “Non nego che fosse il momento migliore per lanciare una piattaforma del genere – continua Lalande – ma nel mio mondo ideale non dovrebbe essercene bisogno. Eppure, visto lo sbilanciamento incredibile che c’è in molti campi, incluso quello degli appuntamenti, era necessario progettare un sistema che restituisse alle donne il controllo assoluto”.
Come funziona la ricerca “invisibile”
Come funziona Pickable? Facile. Le utenti non si vedono: sono loro, dopo aver fornito geolocalizzazione e numero di telefono che rimangono segreti, a scegliere i profili degli utenti che le interessano di più. Possono passare oltre con una croce o manifestare un apprezzamento con un cuore. Se poi desiderano iniziare una chiacchierata possono inviare una foto, una qualsiasi foto non necessariamente un primo piano, e inaugurare una sessione di chat con l’uomo che abbia eventualmente accettato l’incrocio. Il gioco è fatto.
“Le donne e il potere di scegliere”
Presentata lo scorso autunno a New York, Pickable è già attiva in Francia, nel Regno Unito e con test negli Stati Uniti. In totale, dichiara già 250mila download in appena tre mesi, piazzandosi al vertice delle applicazioni più scaricate nei due Paesi. Ma non è un paradosso sostenere di restituire il potere alle donne dovendo nasconderle? “Restituire il controllo significa dare loro la gestione delle informazioni e di ciò che circola su queste piattaforme – spiega la fondatrice – altrove le utenti sono subissate di richieste di conversazione, foto di nudo quasi mai gradite, contenuti inutili e pressioni di ogni tipo a organizzare un incontro. Non è un caso, d’altronde, che ce ne siano pochissime. I numeri parlano da soli: l’80% degli utenti di app come Tinder o Bumble è uomo, solo il 20% è costituito da donne. Dunque noi non le nascondiamo, semplicemente restituiamo loro il potere di essere invisibili finché lo desiderano. Invertendo la logica sulla base della quale funzionano tutte le app di dating”.
Uno scudo contro le molestie digitali
Nessuna foto, nessuna biografia, nessuna iscrizione e, in definitiva, nessun profilo pubblico per le ragazze. Sono loro a impostare l’area di riferimento per la ricerca di un incontro e a selezionare chi gradiscano di più. Evitando così, oltre alle continue molestie digitali, anche l’eventuale imbarazzo di imbattersi in amici, colleghi o parenti: “Nelle altre applicazioni non c’è nulla di qualitativo – aggiunge Lalande – possono forse essere divertenti, per un po’, ma sono di fatto delle giungle. E spesso le giungle non riservano bei momenti”.
Questione di ranking
Gli utenti, come si diceva, possono impostare un profilo, curarlo e soprattutto tenere d’occhio le statistiche: “Gli uomini sono molto competitivi, per questo forniamo loro una serie di elementi per capire le loro probabilità di essere scelti: più alto è il ranking più il loro profilo verrà proposto alle donne interessate” spiega la fondatrice. E poi, dopo aver deciso di essere o meno selezionabili, i maschi sostengono, o meglio sosterranno in futuro, il modello di business dell’app. I soldi arriveranno principalmente da due voci: un paywall, cioè un blocco dopo il quale non sarà più possibile ricevere richieste di connessione dalle donne interessate a meno di non pagare un certo abbonamento. E poi un’opzione boost, questa simile a quelle già viste altrove, che consentirà al proprio profilo di salire nella classifica. All’inizio la ‘spintarella’ si potrà ottenere anche solo condividendo l’app e facendo iscrivere altri utenti. Ovviamente anche ai maschi rimane la facoltà di accettare o meno queste richieste di collegamento.
“Lo swipe? Una perdita di tempo”
“Non ci piaceva lavorare su funzionalità limitate, che promettessero solo a parole di restituire il controllo alle donne – conclude Lalande, che annuncia il lancio entro fine mese anche in Austria, Germania e Svizzera – senza contare che in questo modo facciamo un favore anche agli uomini: restituiamo loro del tempo prezioso che possono senz’altro spendere meglio invece di fare swipe come dei matti sulle altre applicazioni, nella speranza che qualche ragazza risponda al proprio interesse”.
Repubblica.it