È giallo sulla nomina del nuovo Commissario dell’Inps, necessaria prima della decisione sul Consiglio di amministrazione e il nuovo presidente per il funzionamento dell’Istituto dato che domani scade il mandato dell’attuale presidente, Tito Boeri. Per la carica sembrava essere stato trovato l’accordo sul nome di Mauro Nori, ora in forza alla Corte dei Conti, consigliere economico di Giovanni Tria ed ex direttore generale dell’Inps, ma la notizia viene smentita sia dal Movimento 5 Stelle sia dalla Lega. Prima il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Stefano Buffagni (Movimento 5 stelle) parla di «notizia da pensionare» e ironizza: «Dopo il Fantacalcio, il FantaInps».
Poi anche fonti qualificate della Lega negano si sia raggiunto un accordo anche se – aggiunge la Lega – non c’è alcuna preclusione. «Si sta lavorando per una soluzione veloce – spiegano alla Lega – che arriverà nei prossimi giorni. Questo governo ha rispettosamente atteso la scadenza naturale del mandato di Boeri che qualunque altro governo Renzi non avrebbe avuto alcuna esitazione a far saltare con abbondante anticipo». È probabile che la decisione si rinvii a lunedì utilizzando le prossime ore per un ulteriore confronto nella maggioranza di Governo. Nel M5s è forte la pressione per la candidatura di Pasquale Tridico, consigliere del vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio e «padre» del reddito di cittadinanza mentre dalla Lega è apprezzata la figura tecnica di Nori e la sua conoscenza della «macchina» Inps in un momento delicato per l’avvio delle due misure simbolo del Governo gialloverde: Quota 100 e il Reddito di cittadinanza.
«Al momento non so nulla», ha detto Nori mentre dal ministero fanno filtrare che nessuna decisione è stata ancora presa. Il decreto per la nomina a Commissario è interministeriale (Lavoro-Economia) e quindi non c’è bisogno di un passaggio nel Cdm. Se non dovesse essere fatta nessuna scelta nelle prossime ore l’Istituto resterebbe senza rappresentante legale e non potrebbe neanche resistere in giudizio nel caso di una causa o essere operativo in alcun modo. In assenza di decisioni (ma è probabile che entro lunedì la quadra si trovi) l’Istituto dovrà probabilmente chiedere lumi al ministero su come procedere dato che nel Decretone è esclusa la possibilità della prorogatio («non trova applicazione» l’articolo 3 comma 1 del dl del 1994 che prevede 45 giorni di proroga in caso di non ricostituzione degli organi amministrativi, ndr) dell’attuale presidente. Se le indiscrezioni dovessero essere confermate la soluzione dovrebbe vedere Nori commissario prima della nomina del Cda e poi presidente con Tridico consigliere di amministrazione e suo vice. Non è però escluso un ribaltamento dato che nel Movimento resta forte lo schieramento a sostegno del professore vicino al capo politico Luigi Di Maio.
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