Non è solo per coprire il super stipendio di Cristiano Ronaldo (oltre 30 milioni di euro a stagione) o per quello meno esorbitante, ma altrettanto ricco, attribuito ad Aaron Ramsey (circa 7 milioni netti all’anno per il centrocampista gallese che arrivera a giugno dall’Arsenal). Ma restare al vertice del calcio europeo costa e i grandi club hanno bisogno di soldi freschi per finanziare gli ingaggi dei grandi campioni.
Non è da meno la Juventus, nonostante sia tra il club con il fatturato più alto di tutta la Serie A e all’undicesimo posto in Europa: è appena uscita dalla Top Ten, secondo uno studio della società specializzata Deloitte, ma vorrebbe tornarci quanto prima. Così, per aumentare le sue risorse finanziarie e per reggere il passo delle concorrenti, anche il club bianconero ha deciso di ricorre al mecato obbligazionario. In pratica, emetterà un bord destinato a investitori istituzionali con ui raccogliere fondi fino a 200 milioni.
Tecnicamente in cosa consiste l’operazione? Il consiglio di amministrazione della Juventus ha deliberato la possibilità di emettere – in una o più tranche ed entro il 30 giugno 2019, un prestito obbligazionario non convertibile per un importo complessivo compreso tra 100 e 200 milioni, con collocamento riservato a investitori qualificati. “La decisione – indica una nota della società – ha lo scopo di dotare la società di risorse finanziarie per la propria attività ottimizzando la struttura e la scadenza del debito”.
Dopo il bilancio record chiuso nella stagione 2016-2017 con un utile di 42,6 milioni e ricavi pari a 562,7 milioni, grazie soprattiutto alla plusvalenza realizzata con la cessione di Paul Pogba al Manchester United, il bilancio della stagione 2017/2018 si è chiuso con una perdita di 19,2 milioni di euro e ricavi per 504,7 milioni. Da qui l’esigenza di andare sul mercato per trovare le risorse necessarie per permettersi le spese di un grande club di livello europeo.
Tra i grandi club, anche il Barcellona si è appena rivolto al mercato per ottenere nuovi fondi: da due istituti americani ha ricevuto 140 milioni (per cui paga con un tasso annuo dell’1,8%) che potrebbero anche essere usati per avere una maggiore flessibilità finanziaria in un momento in cui il club blaugrana è impegnato nell’avvenieristico progetto di rifacimento dello stadio, con un impegno compessivo nei prossimi 4-5 anni per 600 milioni.
Tornando alla Juventus, ad occuparsi della prima emissione in programma per domani sono Ubi Banca e Morgan Stanley. L’obbligazione, senza rating, sarà di tipo senior unsecured con scadenza 5 anni e pagherà una cedola fissa. E’ inoltre previsto che le obbligazioni siano quotate presso un mercato regolamentato o un sistema multilaterale di negoziazione dell’unione europea, molto probabilmente in Lussemburgo, come avviene per molte delle operazioni di questo tipo. La Juventus può contare sul momento favorevole nei confronti dei mercati finanziari: da un anno a questa parte il titolo in Borsa è cresciuto del 70 per cento, sfruttando l’effetto Ronaldo e – a cascata – l’ingresso tra i 40 principali titoli di Piazza Affari. Nell’indice principale è entrata al posto di Mediaset, il canale televisivo di proprietà della famiglia Berlusconi, nonché ex proprietario del Milan. E anche questo la dice lunga su quanto accaduto nel mondo del calcio negli ultimi dieci anni.
Repubblica.it