La bocciatura del piano industriale di Enav ha suscitato varie reazioni. Vi avevamo già informato della soddisfazione del senatore di Forza Italia, Francesco Giro. L’azienda, in merito alla bocciatura, ha detto la sua con un comunicato dove ha tenuto a ribadire “l’interesse a trovare una soluzione con le parti sociali nella realizzazione di un piano industriale che consentirà di gestire il traffico aereo con un modello organizzativo e tecnologico innovativo in un contesto di forte crescita del traffico aereo e di repentine variazioni della domanda da parte dei vettori”. E ha aggiunto che “il piano non ha mai messo in discussione il mantenimento dei posti di lavoro. L’azienda intende, infatti procedere verso una forte politica di investimento in infrastrutture e tecnologie innovative, capaci di gestire il servizio di controllo del traffico aereo con procedure più snelle e flessibili, che consentiranno una pianificazione operativa più efficace e competitiva, determinando la crescita professionale delle proprie risorse”.
Il comunicato non è affatto piaciuto al senatore Giro: “Enav chiude clamorosamente – e in modo assertivo e arrogante – ogni dialogo con le organizzazioni sindacali 18-24 ore dopo il comunicato del ministro dei trasporti Toninelli e degli stessi sindacati che avevano annunciato la temporanea sospensione del piano industriale. Ora Enav rilancia e praticamente dice che il piano industriale 2018-2022 non si tocca perché benedetto dalle norme europee senza fare alcun cenno ai molteplici disservizi nel suo sistema di controllo- Della serie ‘chissenefrega’, degli utenti di roma Milano e Venezia per citare solo gli ultimi episodi di avaria ai radar (uno dei quali durante una visita dell’a. d. Neri a Milano) e chissenefrega della qualità di vita professionale dei controllori di vol.”.
Anche il deputato e commissario regionale di Forza Italia in Puglia, Mauro D’Attis ha espresso soddisfazione per la bocciatura: “Il piano industriale di Enav non va solo sospeso, ma va totalmente rivisto. Il Governo, che con colpevole ritardo pare essersi accorto del problema individui la priorità: la sicurezza nei nostri cieli o il profitto economico? Dopo un imbarazzante silenzio alla mia ed altre interrogazioni sul piano industriale di Enav, il governo si è svegliato per scongiurare il rischio dello sciopero dei controllori di volo. Bene, ma non basta. La sospensione dell’attuazione e degli effetti del piano presentato quasi un anno fa deve essere solo il punto dal quale ripartire per riscriverne un altro che tenga in considerazione tutti gli aspetti, a partire dallo scongiurare la chiusura dei centri di controllo radar di Padova e Brindisi!”.