Un anno che finisce, un altro che comincia. Un momento di cesura, in cui facciamo bilanci, individuiamo punti deboli e da lì cerchiamo una strada per cambiare quello che non ci ha soddisfatto, era mancante o migliorabile. Decidiamo di iscriverci in palestra, cominciare una dieta, prenderci finalmente del tempo libero per passioni trascurate. Ma quali sono gli obiettivi che ci possono aiutare davvero a stare in salute? Lo abbiamo chiesto a quattro esperti.
• LA PSICOLOGA: ASCOLTARE GLI ALTRI
Ci sono intenzioni comuni e altre meno immediate, che vanno oltre la singola persona. Sono quelle verso cui ci indirizza per l’anno nuovo Anna Maria Giannini, professoressa di Psicologia generale nella facoltà di Medicina e psicologia della “Sapienza” Università di Roma. Tanto più in un momento come il nostro in cui “è forte il tema della convivenza, non solo all’interno della propra famiglia, anche sul piano sociale”. Riguardano l’attenzione all’ascolto, il riconoscimento dell’altro, la disponibilità verso l’altro in momenti di difficoltà, senza che ci venga richiesto. “Nella valigetta dei sogni sarebbe interessante mettere un aspetto che ci porti a una dimesione collettiva. Quante volte ci fermiamo per interessarci degli altri?”. Questo ci permetterebbe di creare relazioni migliori, più costruttive. Il beneficio, spiega infatti la psicologa dell’Ordine degli psicologi del Lazio, sarebbe prima di tutto nostro: “Nulla dà più senso di pienezza che il rendersi disponibile agli altri, il versante individuale dell’atto altruistico è che dà un senso di soddisfazione molto forte. Chi fa volontariato ad esempio ha un enorme beneficio da un punto di vista dell’accrescimento personale e può generare un comportamento di ritorno: gli altri si interessano più di noi”.
Le ricerche, spiega la psicologa, concordano sul fatto che la rete, le sinergie, il costruire e il dedicarsi a rapporti interpersonali serve a prevenire o a sostenersi in situazioni di stress. “Siamo abituati a parlare ed esprimere opinioni, meno ad ascoltare e usare processi empatici. Lo si può fare con i figli; metterlo in atto con il coniuge significa fare buona manutenzione della relazione, mantenendo un dialogo attivo”.
Un altro consiglio dell’esperta come proposito per il nuovo anno è di dedicarsi ad attività che diano apertura mentale, come leggere, andare al cinema, al teatro: “tutto ciò che può portare a vari livelli di reatà, immergersi nelle storie, costruirsi quante più esperienze gratificanti da un punto di vista estetico e della conoscenza produce stati di benessere importanti”.
• SPORT: ESSERE ATTIVI E NON SEDENTARI
Fare attività fisica, un altro classico tra i propositi per il nuovo anno, non basta. Bisogna anche evitare di stare fermi troppo a lungo. Massimo Sacchetti prodessore di Scienze del Movimento Umano e dello Sport dell’Università di Roma Foro Italico spiega come la lotta si sia spostata su due fronti. “Il consiglio è di accumulare periodi di attività fisica moderata, come una camminata veloce, arrivando a un minimo di due ore e mezza a settimana, anche se cinque sarebbe l’ideale. Oppure si può optare per un’attività più intensa, come correre, per 75 minuti a settimana”. Lo stile di vita può essere attivo anche quando non si fa attività fisica in palestra. Ci sono tanti modi, spiega l’esperto: preferire le scale all’ascensore; andare in bici; usare i mezzi pubblici per spostarsi fermandosi prima per completare il tragitto a piedi oppure, se si usa la macchina, parcheggiando lontano. “Va cambiata l’ottica: non trovare parcheggio vicino non va visto come una iattura piuttosto come un’opportunità per muoversi”.
L’altro obiettivo, per l’anno nuovo, è evitare di essere sedentari. Una bella sfida per chi lavora ad una scrivania. “Bisogna interrompere i periodi di inattività, otto ore con un dispendio basso di energia e in una posizione seduta non fanno bene”. Come? “Escogitando delle pause attive di qualche minuto ogni 30, alzandosi per camminare o facendo qualche esercizio fisico; le riunioni si possono fare camminando (“walking meeting”); esistono anche delle “standing desks”, scrivanie che permettono di lavorare in piedi. E poi si può fare ricorso alla fantasia escogitando trucchi per muoversi in ufficio come mettere la stampante lontano o stampare un documento alla volta”. Trucchi che si possono mettere a punto anche a casa. “Vietato abbandonarsi al divano e alla televisione troppo a lungo: si possono usare le pause pubblicitarie per una marcia sul posto. Giocare con i propri figli, fare i lavori domestici, dal bucato al giardinaggio, tutto diventa un’opportunità per muoversi un po’ di più”.
L’attività fisica, spiega l’esperto, è potente quanto un farmaco ma richiede dedizione e fatica. Le barriere sono due: mancanza di tempo e di divertimento. Per superare la prima ci si può affidare a protocolli di esercizio ad alta intensità, quando non comporta rischi; per la seconda scegliendo qualcosa che sia motivante o condividendola con amici.
• IL NUTRIZIONISTA: TORNARE AD ESSERE FRUGALI A TAVOLA
Mettersi a dieta e cercare di mangiare meglio sono tra i propositi più comuni che ci prefiggiamo per l’anno nuovo. Quale strada seguire? Andrea Ghiselli, dirigente di ricerca del Centro di ricerca CREA – Alimenti e nutrizione e presidente della Società italiana di scienze dell’alimentazione, ci invita a un ritorno alla frugalità, non prima di aver fatto piazza pulita di false credenze come l’esistenza di “pillole e cibi miracolosi”.
“Molto spesso siamo tentati da scorciatoie – dice il nutrizionista – come superfood, integratori anti-age o pubblicizzati come dimagranti, alimenti senza. Ma spesso la rincorsa a cibi che vantano di essere privi di qualche ingrediente diventano una scusa per mangiarne di più. Chi compra un prodotto senza grassi, ad esempio, è portato a consumarne in quantità maggiore o magari non considera che quel prodotto ha tanto sale”. Ecco che allora il nuovo anno diventa occasione per ripartire dalla consapevolezza che “non ci sono alimenti miracolosi o bacchette magiche: la frutta non fa sempre bene, la cioccolata non fa sempre male. Ci sono diete adeguate o inadeguate, non alimenti sì e alimenti no”. Il trucco, svela Ghiselli, sta nel mangiare di tutto ma poco e muoversi di più. “La quintessenza della dieta mediterranea risiede nella frugalità. Dovremmo aumentare verdura e frutta, hanno poche calorie e riempiono, e poi anche cereali integrali e legumi. Senza per questo essere vegani, pesce e carne e latticini sono importanti ed essenziali per l’equilibrio complessivo, ma la base della dieta deve essere di alimenti vegetali”. Non si scappa, è banale e poco appealing, ma l’unico comportamento idoneo è mangiare meno e muoversi di più.
• LA DERMATOLOGA: PARTIRE DALLO STILE DI VITA PER CURARE LA PELLE
Sentirsi bene curando il proprio aspetto esteriore è un altro proposito da mettere in lista per un anno in salute. E qui torniamo all’importanza dello stile di vita. “Il benessere della nostra pelle, aldilà della predisposizione genetica, dipende anche dalla qualità dell’alimentazione”, spiega la dermatologa Marcella Ribuffo, dirigente medico dell’Idi, Istituto dermopatico dell’Immacolata, di Roma. “L’obesità e la sindrome metabolica possono essere causa o co-fattori di patologie dermatologiche come psoriasi, irsutismo, acne, cellulite, idrosadenite suppurativa e dermatite seborroica. Per prevenirle il consiglio è di mangiare bene e di non aumentare di peso”. Diete drastiche e disordini alimentari sono nemici anche dei capelli, ne possono provocare abbondante caduta.
“C’è una correlazione tra cervello, sistema gastroenterico e pelle. Quando questo sistema viene alterato siamo più predisposti a patologie di tipo cutaneo; diete adeguate possono prevenirle o modularle. Eliminare o ridurre, dopo aver consultato a proposito uno specialista, alcuni alimenti come latte e derivati, carne rossa, carboidrati con un alto indice glicemico e zuccheri migliora le patologie infiammatorie dermatologiche. Mentre il consumo di carboidrati a basso indice glicemico, di omega 3 come gli acidi grassi insaturi (olio d’oliva) e polifenoli ha un potere antinfiammatorio notevole, così come il the bancha”.
La pelle ha una funzione di difesa che è indispensabile mantenere integra. Uno stile di vita sano però non basta, occorre prendersene cura. Come? “Occupandosene quotidianamente, usando cosmetici con ingredienti dermoaffini e molecole fisiologicamente attive ma non aggressive, protettive e non lesive. I cosmetici devono contenere lipidi compatibili con quelli naturali della nostra pelle, come le ceramidi, il colesterolo, lo squalene, il burro di karitè, l’acido ialuronico in alta percentuale per favorire l’idratazione, peptidi vegetali, che modulano i marker della senescenza, minerali, resveratrolo e vitamine, in particolare C ed E”. Anche la pulizia quotidiana è importante. “Si deve detergere senza sgrassare – spiega la dermatologa – anche in caso di pelli grasse, sia del viso che del corpo, ed utilizzare una crema per normalizzare la fisiologia della pelle”. Per un anno in bellezza l’esperta consiglia anche l’uso di olii come quello che nasce dalla sinergia tra silicio ed olio di argan. Da evitare invece cosmetici con siliconici o sostanze non testate.
Cinzia Lucchelli, Repubblica.it