Un inguaribile ottimista, Luigi Di Maio, che nell’incontro con i giornalisti del Fatto prova a rassicurare i suoi dopo l’accordo con l’Europa sul rapporto deficit-Pil della manovra: “Pil inferiore all’1,5% stimato? Potrebbe essere legato alla frenata dell’ultima parte dell’anno, causata principalmente dalle esportazioni. Ma non verranno toccati il livello degli investimenti e le platee delle nostre misure”. Cioè quota 100 e reddito di cittadinanza. Quest’ultimo “costerà 1,2 -1,3 miliardi in meno perchè parte a marzo”, mentre per l’abolizione della legge Fornero “ci sono poco più di 2 miliardi in meno”.
Come recuperare le risorse mancanti? “Preleveremo molti più soldi dalle pensioni d’oro e dalle dismissioni degli immobili, che venderemo non più a prezzo catastale ma a prezzo di mercato”. Il rapporto con Salvini? “Io, lui e Conte siamo perfettamente allineati in quello che stiamo facendo: aiutare le persone in difficoltà”, spiega il vicepremier, prima di lanciare un’altra stoccata al segretario della Lega sulla questione del possibile spostamento dell’ambasciata italiana in Israele da Tel Aviv a Gerusalemme, nel solco di quanto deciso di recente dal presidente americano Donald Trump. “Salvini ha parlato di spostare l’ambasciata a Gerusalemme, ma le sue parole non rappresentano la volontà del governo”.
Gianni Carotenuto, Il Giornale