La Commissione Europea chiede al governo “impegni concreti e credibili e delle cifre” sulla manovra. Altrimenti partirà la procedura per deficit eccessivo
Il conto alla rovescia è quasi finito, il governo spedisca a Bruxelles “impegni concreti e credibili e delle cifre” o la Commissione andrà avanti con la procedura per deficit eccessivo per violazione della regola del debito nei confronti dell’Italia. I commissari Valdis Dombrovskis e Pierre Moscovici, a 48 ore dall’incontro tra Jean-Claude Juncker e Giuseppe Conte e mentre a Roma si discute per sciogliere i ‘nodi’ irrisolti della manovra, chiariscono la posizione dell’esecutivo Ue sul piano di bilancio del governo. Il dialogo va avanti, ripetono entrambi dinanzi alla Commissione Affari economici dell’Europarlamento, ma non basta più, perché il tempo è sempre di meno.”Continuiamo a dialogare con l’Italia, ma questo dialogo deve essere bidirezionale e portare a dei risultati, il tempo è limitato”, premette Dombrovskis, ricordando che la ‘bocciatura’ della Commissione ha avuto l’avallo politico di tutti i ministri delle Finanze dell’Eurogruppo. “Siamo in dialogo costante con l’Italia – ripete il vicepresidente della Commissione – per assicurare che il bilancio del governo rispetti le regole europee e le raccomandazioni del Consiglio”. Ma la deviazione dell’Italia, è “particolarmente grave”, per questo i cambiamenti richiesti “sono sostanziali”. E dunque, senza tali correzioni, è il ragionamento ribadito dal commissario lettone, “siamo pronti ai prossimi passi procedurali’. “Questa commissione ha già dato prova di mostrare una certa flessibilità, anche nei confronti dell’Italia, per circa 30 miliardi – rivendica Moscovici – ma non possiamo ignorare le regole del Patto, la Commissione è la guardiana di quelle regole, quelle regole vanno rispettate, Pacta sunt servanda”. Dunque, il messaggio che arriva da Berlaymont è chiaro: “la Commissione continua a lavorare su due piani, il dialogo con l’Italia che continua su base costruttiva e intensa”, ma anche la preparazione della procedura. Sono due strade che portiamo avanti con la stessa intensità”. Moscovici riconosce ancora una volta che “c’è un tono diverso da parte dell’Italia e una volontà di cooperare più spinta”. Ma adesso, ha proseguito, “servono impegni concreti e credibili e delle cifre se vogliamo cambiare la nostra analisi”. La Commissione continua a non pronunciarsi su una cifra di deficit/Pil su cui si sta negoziando, “non sono qui per dare una cifra magica – dice il commissario francese – ma il Patto indica la traiettoria che serve per la riduzione del debito pubblico”. Qualche cifra invece la ricorda Dombrovskis, precisando ancora una volta che è al deficit strutturale che la Commissione guarda quando chiede al governo il rispetto delle regole. L’aggiustamento del deficit strutturale richiesto all’Italia, secondo le raccomandazioni del Consiglio, doveva attestarsi allo 0,6%, mentre il governo ha presentato un piano di bilancio con un peggioramento in termini strutturali dello 0,8%. Una deviazione molto netta, che senza un cambio di rotta porterà all’avvio della procedura.
Massimo Maugeri, Agi