La mini correzione di rotta del governo sui conti pubblici dà fiducia solo in parte al mondo delle imprese. “Sicuramente può aiutare a rientrare nel rispetto dei parametri Ue. Ma il punto debole a nostro avviso non è l’aggiustamento di qualche decimale bensì il cosiddetto impatto della manovra sull’economia reale: quanta più occupazione genera a partire dai giovani, quanta crescita crea accelerando investimenti pubblici e privati”, ha detto il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, sulla possibilità di un nuovo dialogo tra governo e Commissione Ue per evitare l’avvio della procedura d’infrazione sul debito, dopo le recenti dichiarazioni del vicepremier Matteo Salvini. “Serve un riequilibrio tra ragioni del contratto di governo e ragioni della crescita in una visione di piano di legislatura”, ha aggiunto rispondendo a una domanda sulla eventuale necessità di una rimodulazione di reddito di cittadinanza e quota 100.
Boccia ha comunque ricordato che le frequenti tensioni sui titoli di Stato possono mettere a rischio il credito a imprese e famiglie: “È evidente che sul medio periodo l’aumento dello spread provocherà questa conseguenza. L’erosione del valore dei titoli posseduti dalle banche ne riduce la capacità di credito e fa salire i tassi d’interesse”.
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