L’Istituto attribuisce la “leggera ripresa dell’inflazione all’impennata dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +5,6% di settembre a +10,7%)”, quindi alle tariffe di luce e gas, “e all’accelerazione dei prezzi dei Servizi vari (da +0,5% a +2,3%), in parte mitigate dal rallentamento dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (che passano da +2,4% a +0,8%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,5% a +1,8%)”.
Il Codacons punta subito il dito contro il caro-bollette: “Come da previsioni i rialzi nel settore energetico e i rincari delle tariffe luce e gas hanno spinto verso l’alto l’inflazione – spiega il presidente Carlo Rienzi – In particolare vola il comparto “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili” che fa segnare l’incremento tendenziale più alto (+4,8%), traducendosi in una “batosta” da +245 euro annui per una famiglia con due figli”.
L'”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, rimane stabile a +0,7%, mentre quella al netto dei soli beni energetici passa da +0,9% osservato nel mese precedente a +0,8%.
Gli statistici annotano poi che “si attenuano le tensioni sui prezzi dei prodotti di largo consumo: i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano da +1,5% a +0,7%, attestandosi al di sotto, quindi, dell’inflazione generale, mentre i prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto passano da +2,3% a +2,0%, con una crescita più sostenuta di quella dell’indice generale dovuta soprattutto ai Beni energetici non regolamentati”. Gli esperti commentano: “Dopo sei mesi nei quali era stata più elevata di quella dell’intero paniere, l’inflazione dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, torna al di sotto di quella generale. Questo rallentamento è dovuto soprattutto alla componente, particolarmente volatile, degli Alimentari non lavorati (in particolare vegetali e frutta fresca) i cui prezzi frenano rispetto a quanto registrato a settembre. A questo andamento si contrappongono gli ampi aumenti dei prezzi dei Beni energetici, che tornano a registrare tassi di crescita di poco superiori al 10%. Aumentano soprattutto i prezzi dell’energia elettrica e del gas di rete, la cui dinamica si somma a quella, già molto sostenuta, dei prezzi dei carburanti”.
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