Scenario e update degli obiettivi al 2022
Lo scenario nazionale e internazionale nell’arco del piano e nel lungo periodo conferma la centralità delle attività di Snam. A livello globale è atteso per i prossimi anni un aumento significativo della domanda di gas, in particolare nelle Americhe e in Cina. In Europa sta crescendo la consapevolezza sul ruolo del gas naturale come soluzione immediata ed economica per accrescere l’efficienza energetica nelle città e sostituire il carbone e il diesel rispettivamente nella produzione di elettricità e nei trasporti.
In Europa e in Italia si è registrato un recupero della domanda negli ultimi due anni, associato a una crescente necessità di importazioni da rotte diversificate alla luce del declino della produzione domestica e in vista della progressiva uscita di vari paesi dalla produzione a carbone. In Europa, il fabbisogno di importazioni è cresciuto del 30% dal 2014 ed è previsto in ulteriore aumento nel medio periodo.
Nel lungo termine, inoltre, il gas non è più solo visto come fonte di transizione ma come un pilastro di un mondo decarbonizzato grazie al rapido sviluppo del gas rinnovabile, come dimostrano le oltre 800 manifestazioni di interesse di allacciamento alla rete per impianti di biometano in Italia e i nuovi progetti di power-to-gas in Nord Europa.
Per quanto riguarda Snam, il continuo miglioramento dei risultati dal core business, la maggiore esposizione alla transizione energetica con le nuove iniziative, la solida performance delle attività internazionali, il focus sull’innovazione tecnologica e la creazione di valore attraverso la struttura finanziaria consentiranno alla società di ottenere una crescita sostenibile dei principali indicatori lungo il periodo di piano.
Rispetto al 2017 è previsto un aumento:
- dell’EBITDA del 3,5% medio annuo nell’arco di piano;
- dell’utile netto di oltre il 4% annuo;
- dell’utile netto per azione (EPS) di oltre il 5% medio annuo nel periodo di piano, beneficiando dell’effetto del programma di acquisto di azioni proprie condotto nel corso del 2018.
Il contributo all’utile netto delle consociate italiane e internazionali, dei nuovi business nella transizione energetica e dei nuovi servizi output-based è previsto ammonti a oltre il 25% del totale nel 2022 rispetto al 15% circa nel 2016. Il rapporto debito/RAB è atteso sostanzialmente stabile in arco di piano. Per il 2019 Snam si attende un utile netto in crescita di circa il 4% rispetto al 2018 e un livello di indebitamento a fine anno pari a circa € 11,7 miliardi con un costo del debito in linea con gli attuali livelli. La RAB per i ricavi 2019 è attesa a circa € 20,4 miliardi. L’incremento medio annuo (CAGR) della RAB consolidata 2017-2022 è atteso attorno al 2,5% rispetto al 2% del piano precedente a parità di metodologia di calcolo.
5,7 miliardi di euro per lo sviluppo del sistema gas italiano e le nuove attività nella transizione energetica
Snam ha previsto un incremento degli investimenti per il periodo 2018-2022, portandoli a € 5,7 miliardi, circa il 10% in più rispetto ai € 5,2 miliardi del piano 2017-2021.
La crescita rispetto al piano precedente è riconducibile sia ai nuovi business sia all’incremento degli investimenti in attività di manutenzione e sostituzione. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, Snam effettua su base continuativa un’analisi di dettaglio sulla performance e sulla resilienza delle proprie infrastrutture. Tale approccio, abbinato all’orizzonte temporale 2018-2022, comporta un maggiore livello di investimenti per € 500 milioni.
In dettaglio, € 4,8 miliardi degli investimenti del piano riguardano la rete di trasporto, € 0,7 miliardi lo stoccaggio e la rigassificazione e € 0,2 miliardi i nuovi business legati alla transizione energetica.
Circa un quarto degli investimenti del piano riguardano iniziative di sviluppo, dall’interconnessione TAP ai collegamenti nel Nord-Ovest al servizio del mercato locale e dei flussi cross-border, dalla rete in Sardegna al potenziamento dell’impianto di stoccaggio di Fiume Treste.
Il previsto incremento della capacità di stoccaggio conferma la sua crescente strategicità per la sicurezza del sistema come testimoniato anche dall’andamento dei flussi e dei prezzi al PSV nei momenti di stress vissuti dal sistema nell’inverno scorso. I picchi di domanda verificatisi nei mesi invernali a causa delle avverse condizioni meteo hanno dimostrato la notevole flessibilità dell’infrastruttura gestita da Snam, in grado di garantire la continuità del servizio anche a fronte di consumi di quattro volte superiori alla media estiva.
I nuovi investimenti nella transizione energetica: biometano, mobilità sostenibile ed efficienza energetica
Parallelamente alla crescita nel core business regolato, il nuovo piano di Snam prevede inoltre investimenti per almeno € 200 milioni per lo sviluppo dei nuovi business per la transizione energetica.
Il settore del biometano in Italia si sta sviluppando in modo molto promettente, come dimostrano i tre impianti già collegati alla rete nazionale di trasporto e le oltre 800 manifestazioni di interesse per nuovi allacciamenti.
Nei mesi scorsi, attraverso la controllata Snam4Mobility, Snam ha acquisito il controllo di IES Biogas, azienda italiana leader nella realizzazione di impianti di biogas e biometano.
La società ha in programma di investire direttamente almeno € 100 milioni, anche in partnership con altri operatori, nella realizzazione di infrastrutture di produzione di biometano da rifiuti o da scarti agricoli, tenuto conto del ruolo essenziale del biometano nella strategia di decarbonizzazione italiana
L’investimento nel settore del biometano si integra con quelli previsti nella mobilità sostenibile. Il piano, infatti, include € 50 milioni di investimenti nella realizzazione di stazioni di rifornimento di metano e biometano per auto e bus attraverso Cubogas, controllata da Snam4Mobility, e per altri € 50 milioni per la realizzazione di almeno quattro piccoli impianti di liquefazione (SSLNG) per il trasporto pesante, l’industria e il residenziale.
Investimenti per il futuro: il progetto Tomorrow’s Energy Company (TEC)
Nell’ambito del piano di investimenti, € 850 milioni sono destinati al progetto TEC (Tomorrow’s Energy Company), il cui obiettivo è accelerare la capacità innovativa di Snam e dei suoi asset per cogliere le opportunità offerte dall’evoluzione del sistema energetico. Il progetto TEC si focalizzerà in particolare su quattro aree:
- Maggiore efficacia operativa (progetto “smart gas” per la manutenzione della rete con nuove tecnologie, ricorso a droni e satelliti per il monitoraggio degli asset, misurazione real-time dell’assetto geologico del territorio, efficienza energetica);
- Riduzione delle emissioni di metano (campagna di misura ed eliminazione delle emissioni, adozione delle migliori tecnologie disponibili, utilizzo di nuove apparecchiature a minore o nullo impatto ambientale);
- Investimenti per la transizione energetica (i già menzionati investimenti nel biometano, nella mobilità sostenibile e nell’efficienza energetica, l’analisi degli impatti sulla rete dell’idrogeno e del mix idrogeno-gas naturale, lo studio di iniziative di power-to-gas).
- E, in generale, una crescente attenzione all’innovazione e al rafforzamento delle competenze distintive.
Sostenibilità e valori ESG
La sostenibilità ambientale, economica e sociale è parte integrante della strategia di crescita di Snam.
Per quanto riguarda l’ambiente, anche grazie al progetto TEC, il nuovo piano prevede in particolare una riduzione del 25% delle emissioni di metano al 2025 (-15% al 2022), rispetto al precedente target del 10% al 2021.
Per quanto riguarda la dimensione sociale, è stato lanciato il nuovo programma Snam4Safety per la sicurezza sul lavoro dei dipendenti e dei fornitori. Snam ha inoltre avviato lo scorso anno una Fondazione per la realizzazione di progetti sociali sul territorio italiano e ha lanciato lo Snam Institute, che eroga circa 90mila ore annue di formazione ai dipendenti della società. L’impegno per la parità di genere ha portato a un aumento del 10% del numero di donne in azienda negli ultimi due anni.
I valori ESG (environment, social, governance) sono perfettamente integrati nella corporate governance di Snam, che è una delle quattro aziende ad avere stretto una partnership globale con Transparency International per la lotta alla corruzione. Snam sigla un “patto etico e di integrità” con tutti i propri fornitori: nel solo 2018 sono state effettuate circa 1.700 verifiche reputazionali.
Nuovi servizi output-based e Snam Global Solutions
Il quinto periodo di regolazione, come confermato anche dal documento di consultazione finale, prevede l’introduzione di ulteriori performance based-incentives che saranno volti a misurare la performance di Snam rispetto alle condizioni delle proprie infrastrutture, al funzionamento del mercato, all’ambiente e alla sostenibilità, oltre che alla qualità del servizio. Pertanto, anche prendendo spunto dalle performance realizzate rispetto alle attività di bilanciamento, Snam ritiene di poter contare su un crescente contributo ai propri ricavi rispetto a quanto riportato fino a oggi.
In particolare, i servizi legati al regime di bilanciamento introdotti a fine 2016 hanno consentito di incrementare la liquidità, anche grazie ai miglioramenti nella previsione della domanda del giorno successivo mediante un innovativo modello previsionale proprietario.
Per quanto riguarda i servizi dedicati agli operatori internazionali del settore gas, Snam Global Solutions sta gradualmente espandendo il proprio portafoglio di contratti e supportando la strategia di sviluppo della società sia rispetto alla gestione integrata dei fabbisogni di reti di trasporto e stoccaggio che alle competenze tecnologicamente avanzate di servizi di gestione di infrastrutture. Complessivamente gli incentivi output-based e Snam Global Solutions genereranno circa € 250 milioni di ricavi cumulati nel periodo 2018-2022.
Rafforzamento del piano di efficienza
Nell’ambito del piano di efficienza lanciato nella seconda metà del 2016, Snam ha semplificato i processi e l’organizzazione, ad esempio con l’integrazione delle attività di manutenzione di trasporto e stoccaggio. Tale piano ha consentito di ridurre i costi e migliorare la qualità e il time to market. Inoltre sono state lanciate una serie di iniziative volte alla riduzione strutturale di alcuni costi esterni e alla rinegoziazione dei contratti di fornitura
Alla luce dei positivi risultati ottenuti nel corso del 2017, dell’ulteriore accelerazione del 2018 (oltre € 30 milioni di risparmi attesi a fine anno) e delle nuove opportunità previste anche dal progetto TEC, l’obiettivo di efficienza al 2022 è stato incrementato a oltre € 60 milioni, rispetto a € 50 milioni previsti nel precedente piano al 2021.
Strategia di internazionalizzazione e consociate
Il contributo delle società consociate internazionali (TAG e GCA in Austria, Téréga in Francia, TAP, Interconnector in UK e DESFA in Grecia) sarà superiore a € 160 milioni nel 2022 (superiore a € 220 milioni considerando anche Italgas, rispetto al precedente target di € 200 milioni), consolidando la leadership europea di Snam.
Il closing dell’acquisizione del 66% di DESFA da parte del consorzio guidato da Snam è atteso entro la fine del 2018. Si ricorda che, al netto del finanziamento ottenuto, l’impegno in equity di Snam ammonterà a € 119 milioni. Per quanto riguarda TAP, di cui Snam è azionista al 20%, il progetto è completato per più dell’80% e i lavori sul tratto italiano sono recentemente ripresi dopo la pausa estiva. Si confermano le attese di completamento dell’opera nel corso del 2020.
Ottimizzazione della struttura di debito e finanza sostenibile
L’attività di ottimizzazione della struttura finanziaria condotta negli ultimi due anni ha portato a una riduzione del costo medio del debito dal 2,4% del 2016 a circa 1,5% nei primi nove mesi del 2018 rispetto alla guidance dell’1,8% e all’aggiornamento all’1,6% del luglio scorso.
Le azioni implementate consentono inoltre di ridurre i rischi connessi a un potenziale cambiamento dello scenario macroeconomico globale, in particolare grazie a:
- una struttura finanziaria caratterizzata da 3/4 del debito a tasso fisso e una vita media del debito a medio-lungo termine superiore a 5 anni;
- una strategia di pre-hedge che ha bloccato i tassi per circa il 40% delle emissioni previste nei prossimi tre anni;
- tre esercizi di liability management (per oltre € 4 miliardi) eseguiti nel periodo 2015-2017 e continui sforzi di pre-funding;
- € 3,2 miliardi di linee di credito sindacate non utilizzate al 30 settembre 2018 e in scadenza tra il 2022 e il 2023.
Nell’arco di piano Snam prevede:
- di mantenere un rapporto tra debito netto e RAB ben al di sotto del 60% e del limite self-imposed del 57,5%, che continuerà a rimanere il riferimento interno nonostante i rating ufficiali della società suggeriscano soglie meno stringenti come conseguenza delle recenti azioni delle agenzie sul rating sovrano della Repubblica Italiana;
- un rapporto adjusted Fund From Operation su debito netto (FFO/Net Debt) ampiamente superiore al 13% e quindi coerente con un merito di credito di singola A così come definito da S&P;
- il mantenimento di un mix tra debito fisso e variabile di 3/4, coerente con il piano precedente;
- un costo del debito per il 2019 sostanzialmente in linea con i livelli raggiunti nel 2018 e che si prevede possa risalire nella seconda parte del piano come conseguenza delle assunzioni derivanti dalle curve forward sia per quanto riguarda i tassi che anche i credit spread (che oggi scontano l’attuale volatilità e ne prevedono una sostanziale invarianza).
In aggiunta, con l’obiettivo di allineare la strategia di finanziamento con i propri obiettivi di sostenibilità e di ampliare la base di investitori, Snam:
- ha finalizzato la trasformazione in “sustainable loan” delle linee di credito sindacate da € 3,2 miliardi: si tratta del terzo maggiore sustainable loan sottoscritto al mondo nonché del primo da parte di una utility del gas;
- ha pubblicato oggi il framework, che fissa le regole per la futura emissione di prestiti obbligazionari volti al finanziamento di investimenti nell’ambito della sostenibilità ambientale (per maggiori informazioni: snam.it/it/climateactionbond).
Politica dei dividendi attrattiva e sostenibile
Snam conferma l’impegno a garantire agli azionisti una remunerazione attrattiva e sostenibile e il pagamento di un interim dividend. La crescita del dividendo è prevista essere del 5% annuo nell’arco di piano.
Snam prevede che per l’esercizio 2018 possa essere distribuito nel 2019 un dividendo complessivo pari a € 0,2263 per azione (di cui il 40%, a titolo di acconto con pagamento a gennaio 2019, come deliberato dal Consiglio di Amministrazione del 6 novembre 2018, mentre il restante 60%, a saldo con pagamento a giugno 2019, da sottoporre alla successiva approvazione all’Assemblea degli Azionisti che approverà il bilancio di esercizio 2018).
Opportunità di creazione di valore non previste nel piano a livello italiano e internazionale
In aggiunta a quanto previsto nel piano, Snam continuerà a monitorare le ulteriori opportunità di investimento che dovessero manifestarsi, facendo leva sulla flessibilità della propria struttura finanziaria, fermi restando i propri criteri di investimento. In particolare Snam guarda con interesse a possibili nuove opportunità offerte dalla transizione energetica, in Italia e all’estero.
I risultati dei primi nove mesi del 2018
Oltre al piano, ieri, il cda ha approvato i risultati consolidati dei primi nove mesi del 2018 (non sottoposti a revisione contabile). Il Consiglio ha altresì deliberato la distribuzione di un acconto sul dividendo 2018 di 0,0905 euro per azione, con pagamento a partire dal 23 gennaio 2019.
Highlight finanziari
- Ricavi totali: 1.873 milioni di euro[1] (+56 milioni di euro; +3,1% rispetto ai primi nove mesi del 2017, grazie al proseguimento del piano di investimenti e al contributo delle imprese entrate nell’area di consolidamento)
- Utile operativo adjusted[2]:090 milioni di euro (+27 milioni di euro; +2,5% rispetto ai primi nove mesi del 2017)
- Utile netto adjusted2: 793 milioni di euro (+38 milioni di euro; +5,0% rispetto ai primi nove mesi del 2017)
- Investimenti tecnici: 564 milioni di euro (683 milioni di euro nei primi nove mesi del 2017)
- Free cash flow: 832 milioni di euro
- Indebitamento finanziario netto:738 milioni di euro (11.550 milioni di euro al 31 dicembre 2017)
- Acconto dividendo 2018: 0,0905 euro per azione
Highlight operativi
- Domanda di gas naturale: 51,8 miliardi di metri cubi, sostanzialmente stabile rispetto ai primi nove mesi del 2017 (-0,9%)
- Gas immesso nella rete di trasporto: 55,7 miliardi di metri cubi (+0,4% rispetto ai primi nove mesi del 2017)
- Capacità disponibile di stoccaggio: 12,4 miliardi di metri cubi (+0,2 miliardi di metri cubi rispetto al 30 settembre 2017) pressoché interamente conferita al 30 settembre 2018 (pari al 99,7% della capacità disponibile per l’anno termico 2018-2019)
[1] Al netto dei pass-through items.
[2] Per la riconduzione dell’utile operativo e dell’utile netto reported alle corrispondenti misure di risultato adjusted, si rinvia a pag. 21 del presente Comunicato.