A quanto si è appreso, il provvedimento cautelare è la conseguenza delle indagini coordinate e dirette dalla Procura della Repubblica di Locri in merito alla gestione dei finanziamenti erogati dal ministero dell’Interno e dalla prefettura di Reggio Calabria al Comune di Riace per l’accoglienza dei rifugiati e dei richiedenti asilo politico. In agosto, per protesta contro i tagli e i ritardi nell’erogazione dei fondi del ministero destinati al Comune di Riace il sindaco aveva attuato iniziative di protesta e uno sciopero della fame. L’impegno di Lucano in favore dei migranti ha ricevuto attenzione sui media internazionali; nel 2016 la rivista americana “Fortune” lo inserì tra le 50 personalità più potenti nel mondo.
Nella sua battaglia per l’accoglienza e l’integrazione dei migranti, Lucano è entrato spesso in polemica anche con il ministro dell’Interno, Matteo Salvini che in giugno lo aveva definito “uno zero”. A sostegno di Lucano e soprattutto del progetto di accoglienza di Riace, che mette insieme l’obiettivo dell’integrazione e l’esigenza di salvare il paese dallo spopolamento si era schierato apertamente anche lo scrittore Roberto Saviano con un appello su Repubblica.
Non si sa se si tratti della stessa indagine, ma un anno fa la procura di Locri aveva iscritto Lucano nel registro degli indagati con le ipotesi di concussione e truffa: in quell’occasione, la procura gli contestava il sistema dei bonus e delle borse lavoro assegnati al di fuori delle regolari procedure.
Matteo Salvini non attende l’esito dell’inchiesta per commentare: “Accidenti – scrive in un tweet – , chissà cosa diranno adesso Saviano e tutti i buonisti che vorrebbero riempire l’Italia di immigrati!”.
Repubblica.it