Ricorda ormai un fortunato slogan pubblicitario, che era riferito al caffè: più lo butti giù e più ti tira su. I tentativi di metterlo in difficoltà e di abbatterlo si moltiplicano, ma i consensi per Matteo Salvini aumentano. E lui, confortato dai sondaggi, procede senza paura, interpretando con maggiore vigore i sentimenti popolari. L’indagine siciliana è l’ultimo assist alla sua ascesa.
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Papa Francesco
Il Pontefice in Irlanda ha ammesso le colpe della Chiesa, che non ha saputo affrontare, anzi ha occultato, gli orribili episodi di pedofilia. Ma La Verità, con una eccezionale esclusiva, ha rivelato le pesanti accuse di monsignor Viganò: Francesco conosceva gli abusi sessuali del cardinale McCarrick e non è intervenuto. Viganò chiede le dimissioni. Per il Papa si apre una pagina nera.
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Carlo Ancelotti
È arrivato a Napoli con il difficile compito di sostituire Maurizio Sarri, che nello scorso campionato aveva conteso lo scudetto alla Juventus. Ha cambiato gioco e ha vinto le prime due partite, con Lazio e Milan: imponenti prove di carattere e forma fisica. Non solo, ha valorizzato Zielinski, incompreso dal predecessore. Meglio non poteva fare…
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Luciano Spalletti
Dispiace molto per i numerosi tifosi dell’Inter. Ma ogni giorno di più sembra evidente che il vero limite peri sogni di gloria nerazzurri, come già fu per la Roma, sia questo bravo allenatore, puntualmente perdente. Incredibile che alla fine della nuova delusione con il Torino Spalletti abbia accusato i giornalisti di aver indicato l’Inter come l’anti Juve. La colpa è sempre degli altri.
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Sebastian Vettel
È un’altalena avvincente con Lewis Hamilton, così la vittoria nel campionato del mondo resta aperta. I punti di svantaggio si sono ridotti a 17. Questa volta, nel Gran premio del Belgio, Seb supera il rivale della Mercedes subito, al primo giro e non si fa più riprendere: vittoria n. 52 in carriera, una in più di Alain Prost. E domenica c’è l’attesissima gara di Monza. E la Ferrari può ancora farcela.
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Gennaro Gattuso
Non è una sconfitta qualsiasi, quella del Milan a Napoli: in vantaggio 2-0 ne ha prese 3. E non è degno di una squadra ambiziosa. Che senso ha ingaggiare un goleador come Higuain se poi i compagni non lo servono? Fin troppo esplicite le proteste del campione argentino verso Romagnoli e Biglia. Il Milan non decolla, se Gattuso non risolve il problema.