Il lavoro deve ridiventare una questione centrale nel nostro Paese. Ad affermarlo, stamane al Meeting di Rimini di Cl, il presidente di Confindustria, in un incontro dedicato ai giovani, con la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan. Un faccia a faccia che però è stata anche l’occasione per parlare dei temi principali dell’economia, a cominciare dal preccupante aumento dello spread, rispetto al quale Boccia taglia corto: “Non diciamo fesserie, perché ci aspetta un autunno difficile”.
“Ho visto che si mettono le mani avanti perché ci sarà un attacco e si chiede che il popolo sia vicino”, spiega il presidente di Confindustria, spiegando che gli investimenti dall’estero vengono pensati “a difesa dei soldi dei pensionati americani o per altri parametri”, anche di guadagno, ma non ci sono “fondi di investimento che vogliono far cadere un governo: sono solo soldi”.
Al centro del dibattito Boccia-Furlan il tema del lavoro: “Il lavoro e l’occupazione sono la grande sfida di un Paese industriale come il nostro e sarebbe opportuno che questo termine entri nella centralità della politica economica dell’Italia”, dice Boccia, aggiungendo che occorre “implementare l’agenda di governo che non può parlare solo di pensioni e di migranti. Possiamo implementare l’agenda italiana partendo da giovani, lavoro, e poi anche pensioni e migranti?”.
Il presidente di Confindustria, proprio per favorire l’occupazione giovanile, propone subito una ricetta al governo: “Una flat tax di detassazione e decontribuzione totale per i primi 2-3 anni”.
Anche Annamaria Furlan chiede al governo di mettere al centro il lavoro: “La decrescita felice è percepita solo da chi ha un lavoro e un lavoro ben pagato, chi non ha questo non la percepisce proprio. La decrescita felice per me è solo infelice, perché crea poca occupazione”.
Sia Boccia che Furlan, di conseguenza, chiedono che si apra un tavolo con il governo sui temi del lavoro. “Spero davvero che finalmente il presidente Conte, che non abbiamo mai incontrato come parti sociali, inizi a volere fare un confronto costruttivo nel rispetto dei ruoli con chi rappresenta il lavoro ed i lavoratori”, dice Furlan. “Condividiamo totalmente le parole della segretaria Furlan. – replica Boccia – Finora è mancato il governo, non c’è stata interlocuzione, è stato chiesto. Nella prima fase siamo partiti in salita, speriamo che adesso anche nel confronto per la legge di bilancio si possa parlare anche di altri elementi”.
Entrambi poi ribadiscono le critiche al decreto Dignità: “Il decreto dignità è partito con i giusti obiettivi che poi si sono tradotti in strumenti inadeguati. Serve un rilancio del lavoro, soprattutto per quanto riguarda i giovani che sono scomparsi dall’agenda del governo”, dice Furlan, aggiungendo che “i voucher per esempio sono stati un errore perché già nei contratti nazionali c’erano degli elementi di flessibilità”.
“Lo abbiamo già detto, il decreto Dignità non aumenterà, né diminuirà l’occupazione. – conferma Boccia – È una politica a costo zero, che aumenta solo il costo del lavoro per i contratti a tempo determinato. È una polemica già passata, guardiamo avanti, vediamo se riusciamo a costruire modelli di sviluppo nell’interesse di questo Paese”.
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