I siti web o le applicazioni mobili delle pubbliche amministrazioni dovranno essere accessibili ai disabili. Dovranno garantire fruibilità delle informazioni e facilità d’uso, ma gli enti pubblici potranno sempre svincolarsi da tali obblighi quando essi rappresentino un «onere sproporzionato», ossia un onere organizzativo o finanziario eccessivo per i soggetti erogatori. Se ci sono parti del sito web non accessibili se ne dovrà motivare la ragione. E sui portali bisognerà inserire un link che consenta di raccogliere il feedback degli utenti che dovrà essere comunicato, oltre che agli enti pubblici, anche all’Agenzia per l’Italia digitale. In questo modo gli utenti dei siti web e delle app istituzionali della p.a. potranno chiedere agli enti informazioni, servizi e documenti che dovranno essere fornite «in modo adeguato e opportuno entro un ragionevole periodo di tempo».
È quanto prevede il decreto legislativo di recepimento della direttiva Ue 2016/2102 (relativa all’accessibilità dei siti web e delle applicazioni mobili degli enti pubblici) approvato ieri in via definitiva dal consiglio dei ministri. Il provvedimento introduce modifiche mirate alla cosiddetta legge Stanca (legge n.4/2004) sull’accesso dei disabili agli strumenti informatici, riaffermando il principio dell’accessibilità dei siti web delle p.a., peraltro già sancito anche dal Codice dell’amministrazione digitale (Cad). Nella dichiarazione di accessibilità gli enti pubblici dovranno motivare le ragioni per cui alcune parti del sito web o dell’applicazione mobile non sono accessibili per onere sproporzionato. La dichiarazione di accessibilità sarà verificata dall’Agenzia per l’Italia digitale che ne valuterà la conformità al modello e ai casi di inaccessibilità. In caso di contestazione sulla dichiarazione di inaccessibilità, l’Agid effettuerà una segnalazione al difensore civico digitale, figura individuata dal Cad (dlgs 82/2005) quale autorità nazionale competente. L’Agid, sentite le associazioni rappresentative delle persone con disabilità, nonché le case produttrici di software per l’accessibilità dei siti web, diffonderà apposite linee guida con i requisiti tecnici e le metodologie per la verifica dell’accessibilità.
Francesco Cerisano, ItaliaOggi