Scatta la libertà per gli utenti a usare un modem di propria scelta per la connessione internet. È quanto determinato da Agcom (Autorità garante delle comunicazioni) con una delibera in via di pubblicazione. Una delibera attesa da mesi – come anticipato da Repubblica già a dicembre scorso. Adesso bisognerà attendere ancora qualche mese perché gli operatori si adeguino (120 giorni per i vecchi contratti e 90 per i nuovi), a quanto risulta a Repubblica, ma ormai è fatta.
Agcom ha deciso così per difendere sia i diritti degli utenti sia la libertà di mercato, a quanto dichiara Antonio Nicita, il commissario relatore della delibera e da sempre attento alle questioni connesse alle libertà fondamentali sulla rete. E’ stato un atto deciso, infatti, contro la prassi degli operatori, nell’ultimo anno, di imporre agli utenti un proprio modem, danneggiando così non solo le loro libertà ma anche il mercato di questi apparecchi. Le aziende del settore hanno lamentato negli ultimi mesi una forte crisi di vendite, per colpa di questa politica, con cui gli operatori hanno cercato di aumentare la presa e il controllo sui propri clienti. Una mossa però che violava le leggi europee sulla neutralità della rete. Agcom già da tempo l’aveva fatto notare agli operatori, ma solo ora è arrivata a una decisione formale e vincolante per loro.
“Il Consiglio dell’AGCOM ha approvato le misure attuative del regolamento europeo riguardante l’accesso ad una rete Internet aperta, con specifico riferimento alla libertà di scelta delle apparecchiature terminali utilizzate per l’accesso da postazione fissa. Le misure si inseriscono nel quadro normativo in materia di concorrenza sui mercati delle apparecchiature terminali di comunicazioni elettroniche e di armonizzazione delle regole relative alla messa a disposizione commerciale secondo i requisiti tecnici e di conformità delle apparecchiature previste dal diritto europeo”, si legge in una nota Agcom.
Dal punto di vista pratico significa che gli operatori non potranno più imporre propri modem nei contratti Adsl e fibra, né associarvi costi nascosti. Fino a poco tempo fa tendevano a farseli pagare molto di più rispetto ai prezzi di mercato. Da quando hanno colto l’orientamento dell’Autorità, hanno cominciato a renderli inclusi gratis nei contratti. Sempre obbligatori, però, e spesso con costi nascosti (di restituzione per esempio o di assistenza tecnica). E senza dare agli utenti garanzia di funzionamento, sulla rete, per modem diversi da quelli da loro forniti.
Agcom chiarisce che i contratti non dovranno più includere per forza il modem dell’operatore, che non dovrà inoltre discriminare in nessun modo quelli di altre marche. Cioè gli utenti potranno collegare il modem che vogliono e stare tranquilli che non subiranno disservizi per questa scelta (come caduta delle linea o riduzione della velocità).
Gli operatori dovranno anzi assistere gli utenti nel loro utilizzo. Finora gli utenti che si sono ostinati a usare propri modem – lasciando inutilizzato quelli inclusi nei contratti – l’hanno fatto di propria iniziativa, senza garanzie di funzionamento né assistenza.
“Qualora il terminale sia fornito a titolo gratuito, il consumatore dovrà poter conoscere le condizioni economiche e tecniche aggiuntive collegate a tale fornitura e ogni altra informazione utile a distinguere le condizioni contrattuali relative al servizio di accesso ad Internet rispetto all’uso del terminale e i servizi correlati”, si legge. E’ il diritto a sapere se e in che misura questo modem incluso “gratuito” comporta in realtà costi – ora nascosti – integrati nel canone.
“Inoltre nel caso di recesso, la mancata restituzione di un’apparecchiatura terminale non utilizzata dall’utente, ancorché ceduta a titolo non oneroso, non dovrà generare oneri aggiuntivi per l’utente”.
Quanto all’entrata in vigore di queste novità, Nicita spiega a Repubblica che “la delibera è in vigore da subito ma si prevedono tre tempistiche: 120 giorni per adeguamento contratti in essere; 90 giorni per adeguamento condizioni contrattuali , commerciali e informazioni; 30 giorni per informazioni adeguate agli utenti”.
“Con questa misura – ha sottolineato Nicita – l’Autorità specifica le misure di trasparenza e di interoperabilità necessarie per garantire l’accesso ad un Internet aperta, come definita dal legislatore europeo, coniugando due libertà economiche che vanno salvaguardate: quella della libera scelta dell’utente dell’apparecchiatura terminale e quella commerciale dell’impresa anche attraverso offerte abbinate”.
“Il pacchetto di misure adottato, ha spiegato Nicita, contribuirà a rafforzare la libera e consapevole scelta dei consumatori italiani e la creazione di un ecosistema competitivo, favorevole all’innovazione tecnologica, sia in termini di servizi di connettività più performanti che di sviluppo di apparecchi terminali più evoluti e rispondenti alle necessità dei cittadini”. Aggiunge Fulvio Sarzana, avvocato esperto di tecnologie digitali: “la delibera avrà successo se riuscirà a contrastare davvero i diversi costi nascosti inventati dagli operatori. Come quelli di attivazione o di assistenza tecnica obbligatoria a fronte di modem gratuito; o costi di disdetta e restituzione del prodotto”.
Alessandro Longo, Repubblica.it