Le imprese che impiegano i rider, i fattorini delle consegne di cibo a domicilio, potrebbero presto avere un’associazione di categoria. In questo senso si sono incontrati i manager di Deliveroo, Glovo, Just Eat, Social Food e Uber Eats lo scorso venerdì 13 luglio a Milano, alla sede di Confcommercio, in un appuntamento del quale oggi viene data notizia con una nota di Just Eat. Una riunione, spiegano, “con l’obiettivo di un confronto propositivo, dal quale è emersa la volontà di dar vita ad una nuova organizzazione associativa in grado di rappresentare, in maniera unitaria, le esigenze del comparto, promuovere e tutelare una cultura positiva del sistema in cui operano le aziende della consegna di cibo a domicilio”.
L’agenda dei lavori è fitta di appuntamenti, con il tavolo convocato al Ministero del Lavoro con i rappresentanti dei lavoratori in programma il prossimo 26 luglio. Da discutere ci sono le tutele per i rider, che si sono visti riconoscere come figura per la prima volta ufficialmente nella contrattazione collettiva e sui quali il vicepremier Di Maio ha più volte promesso di voler legiferare per una sistemazione definitiva del comparto. Della comunicazione odierna non fa parte Foodora, che nei giorni scorsi aveva proposto una carta dei rider come base per il dialogo, con altre organizzazioni.
E proprio Foodora – con Foodracers, Moovenda e Prestofood.it – ha ribadito oggi una sorta di presa di distanza: “Quello che per noi resta prioritario è definire le tutele fondamentali per i rider nel tavolo di concertazione avviato dal Ministero. Non possiamo scendere a compromessi su temi quali le tutele INPS e l’assicurazione INAIL, sostituendole con coperture private ipotizzate da altre aziende. Confermiamo quindi il nostro impegno per garantire le tutele necessarie mantenendo la flessibilità fondamentale per lo sviluppo del nostro business”.
Nella loro nota, le altre società del food delivery dicono di aver “bisogno di un quadro regolamentare chiaro, stabile e di una rappresentanza unitaria, in grado di contribuire alla sua sostenibilità, sintetizzando le necessità degli operatori che ne fanno parte. Le imprese presenti all’incontro hanno espresso la chiara volontà di lavorare insieme, considerando le specificità di ogni operatore e le esigenze di tutte le parti coinvolte, avviando tutti i passaggi tecnici necessari per la costituzione dell’associazione. Altre aziende potranno aggiungersi successivamente. Inoltre, le piattaforme di food delivery si sono trovate unite nel sostenere la necessità di garantire piena flessibilità ai rider, come valore da tutelare per permettere la sostenibilità e la crescita di questo settore, garantendo strumenti a tutela della loro sicurezza e del loro lavoro”.
Proprio in vista dell’incontro al Ministero, le aziende ricordano che “Di Maio ha chiesto che si inizi a lavorare sulle ulteriori tutele da riconoscere ai rider, indipendentemente dal rapporto di collaborazione, e le imprese sono pronte a lavorare con le parti per trattare di temi quali compenso, assicurazioni, dotazioni di sicurezza e processi, nell’ambito delle diverse forme contrattuali del lavoro autonomo”.
Repubblica.it