Al via a Helsinki il faccia a faccia tra Donald Trump e Vladimir Putin, preceduto da una stretta di mano. “Il mondo ci sta osservando“, ha detto il presidente degli Stati Uniti in una breve dichiarazione ai giornalisti prima dell’inizio dell’incontro con il presidente russo, arrivato con quasi un’ora di ritardo al Palazzo presidenziale della capitale finlandese.
“Spero potremo fare qualcosa” per i nostri arsenali nucleari, le parole di Trump all’inizio dell’incontro. Discuteremo di “tutto”, dal commercio, le questioni militari e la Cina, ha aggiunto il presidente americano, secondo il quale Usa e Russia “non stanno andando d’accordo”. “Il mondo vuole veramente che andiamo d’accordo – ha detto Trump a Putin – siamo due grandi potenze nucleari. Abbiamo il 90% del nucleare, non è una cosa buona, è una cosa cattiva. E spero che potremo fare qualcosa per questo. Perché non è una forza positiva, è una forza negativa”.
“I nostri rapporti con la Russia non sono mai stati peggiori“, ha rimarcato Trump in un tweet, postato prima del vertice, in cui ha accusato le precedenti amministrazioni americane dell’attuale stato di cose. “I nostri rapporti con la Russia non sono mai stati peggiori, grazie a tanti anni di follia e stupidità e ora questa caccia alle streghe truccata“, ha twittato Trump, riferendosi alle indagini sul Russiagate. Poco prima, in un altro tweet, aveva ripetuto l’accusa contro il suo predecessore Barack Obama di “non aver fatto nulla” per impedire le interferenze russe nelle elezioni perché era convinto della vittoria di Hillary Clinton.
Il vertice di oggi avviene dopo che il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha incriminato 12 cittadini russi con l’accusa di interferenze nelle elezioni americane a danno della Clinton, l’avversaria democratica di Trump alle presidenziali.
FACCIA A FACCIA LAVROV-POMPEO – A Helsinki faccia a faccia anche tra il segretario di Stato americano Mike Pompeo e il suo omologo russo, il ministro degli Esteri Sergei Lavrov. Secondo quanto riferito dai media di stato russi, i due diplomatici si sono incontrati a margine del summit Trump-Putin. L’incontro ministeriale rispecchia principalmente l’agenda del vertice. Tra i temi, le relazioni bilaterali e le questioni globali, come la crisi siriana e la situazione in Corea del Nord e in Ucraina. È il primo bilaterale per Lavrov e Pompeo dalla nomina di quest’ultimo come segretario di Stato quattro mesi fa. Prima di oggi hanno parlato diverse volte per telefono.
IN AZIONE ATTIVISTI GREENPEACE – In contemporanea con l’incontro Trump-Putin è andata in scena la protesta degli attivisti di Greenpeace Nordic che sul campanile della chiesa di Kallio hanno aperto due grandi striscioni con su scritto: “Riscaldate i nostri cuori, non il nostro Pianeta”.
“I cambiamenti climatici sono la sfida cruciale per la nostra generazione, un fenomeno i cui impatti oggi pesano su tutti noi, mettendo a repentaglio le nostre vite” ha detto Sini Harkki di Greenpeace Nordic. “In tutto il mondo le persone sono determinate a porre fine all’era dei combustibili fossili, è dunque alquanto sconfortante che i presidenti Trump e Putin non ci aiutino in questo” ha scandito l’ecologista.
Greenpeace ricorda che mentre Trump “spinge per l’uscita degli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi sul clima, sono molti gli Stati, le città, le aziende e soprattutto i cittadini statunitensi” che vogliono continuare a rispettare gli impegni presi per contrastare i cambiamenti climatici.
Adnkronos