Oggi c’è stata la relazione annuale dell’autorità di vigilanza sulle assicurazioni, dove il presidente dell’Ivass Salvatore Rossi ha rendicontato lo stato di salute delle assicurazioni. E c’è da dire che le assicurazioni godono di una salute di ferro: “Nel 2017 sono stati raccolti premi per 132 miliardi di euro, in diminuzione del 2,5% rispetto al 2016. Per il primo trimestre 2018 si registra invece una crescita del 2,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si consolidano la solvibilita’ e la profittabilita’ delle compagnie. Gli utili complessivi sono stati di quasi 6 miliardi (3,5 mld dal settore vita e 2,5 mld da quello danni), con un Roe di circa il 9%. Il coefficiente di solvibilità (fondi propri effettivi su requisito minimo) è pari a ben oltre il doppio del dovuto. Il risultato è allineato alla media europea”. Sulla raccolta, il presidente ha dichiarato che “la flessione nel 2017 e’ dovuta al settore ‘vita’. Parliamo di quasi 3 miliardi e mezzo di minori ricavi. I bassi rendimenti che le compagnie possono offrire sulle polizze vita tradizionali (ramo I) ne hanno, infatti, ridotto l’appetibilita’ per la clientela. I premi raccolti su queste polizze sono stati di 63 miliardi, 10 miliardi in meno rispetto al 2016. La perdita e’ stata limitata dalla contestuale crescita delle polizze unit-linked (ramo III), che pongono in tutto o in parte il rischio finanziario in capo al sottoscrittore. In crescita, invece, dell’1,1% il settore danni, che ha interrotto il ciclo regressivo del settore iniziato nel 2012. Il comparto dell’assicurazione obbligatoria dei veicoli per responsabilità civile (RC auto) ha visto solo stabilizzarsi il valore complessivo dei premi. Anche stavolta conosciamo la causa principale della lunga diminuzione degli anni scorsi: la riduzione dei premi unitari dovuta a quella della sinistrosita’, sia per effetto della recessione, ormai peraltro da tempo terminata, sia per successi nella lotta alle frodi”.
Rossi ha poi fatto notare che “persiste la sottoassicurazione nei comparti del ramo danni non legati all’auto: si pensi alle catastrofi naturali o alle malattie. L’innovazione tecnologica e l’aumento dell’offerta delle coperture potrebbero aumentare il tasso di assicurazione contro questi rischi. La domanda è in crescita”.
Comunque Rossi non ha solo esposto gli ottimi risultati raggiunti dal mondo delle assicurazioni, ma ha anche espresso preoccupazione sul mondo assicurativo online: “Le applicazioni delle tecnologie digitali al mondo assicurativo (Insurtech) consentono di ridisegnare l’offerta di prodotti assicurativi, le modalita’ distributive, le relazioni con i consumatori, la stessa pubblicità. Grazie al digitale le compagnie possono accedere a un flusso costante di informazioni su abitudini, tendenze di acquisto, stili di vita, salute dei clienti. Questo aumenta la capacita’ di penetrazione del mercato da parte delle compagnie più attive; aumentano anche le opportunita’ per i consumatori, ma con rischi per la privacy e la sicurezza dei dati. Regolatori e supervisori devono porsi il problema di tutelare gli assicurati da condotte sleali di chi li assicura o da marginalizzazioni dovute al ‘digital divide’. L’innovazione va bene purché sia buona, eticamente corretta e rispettosa dell’interesse generale. La regolamentazione deve essere neutrale rispetto agli sviluppi tecnologici”. Per Rossi “anche i regolatori e i supervisori devono far ricorso a tecnologie innovative. Tra i rischi dell’Insurtech ci sono gli attacchi cyber. Un anno fa, Ivass ha svolto un’indagine presso gli intermediari assicurativi tradizionali (agenti e broker) sulla prevenzione dei rischi informatici: la consapevolezza di questi rischi era diffusa, ma in molti casi le misure di prevenzione e di cura erano ancora insufficienti”.
Successivamente il direttore ha raccontato ciò che Ivass farà per risolvere i problemi attorno alle assicurazioni. Ad esempio Ivass lavorerà per correggere l’obiettiva complessità del sistema della direttiva europea Solvency II (che estende la normativa bancaria di Basilea II al settore assicurativo) e le disparita’ fra le imprese di diversi paesi visto che il funzionamento del cosiddetto aggiustamento per la volatilita’ (volatility adjustment) penalizza obiettivamente le compagnie italiane. E non solo: perché Rossi ha aggiunto anche che è “di prossima emanazione il nuovo regolamento dell’Ivass in materia di governance, che ha tra gli obiettivi quello di accrescere l’efficacia dei consigli di amministrazione mediante competenze diversificate, indipendenza di giudizio, incentivi orientati alla performance di medio-lungo termine”. E a quanto detto, informiamo anche di un’altra importante novità di Ivass, ossia che entro un anno sarà istituito l’Arbitro assicurativo.
Nella relazione annuale il presidente ha, anche, affermato che sono state ‘risvegliate’ quasi 190.000 polizze dormienti polizze che non sono state riscosse dai beneficiari e giacciono presso le imprese in attesa della prescrizione. Poi ha pure aggiunto che nel quinquennio 2013-2017 il premio medio per la Rc Auto “è sceso di quasi un quarto, oltre 100 euro” e “sono molto diminuite anche le disparita’ di prezzo sul territorio”. E alla diminuzione della polizza è corrisposto l’aumentare delle polizze con scatola nera (pensate sono passate dal 10% al 20%, e nel meridione sono aumentate addirittura del 60%).