L’affondo però è più generale, se la portavoce arriva a riferire l’auspicio di “un Paese che segue tutte le leggi ma anche un Paese che governi col cuore”. Di recente, la first lady ha indicato il sostegno e la difesa dei bambini come la priorità della sua piattaforma sociale ‘Be best’. E il suo prolungato silenzio sulla vicenda messicana, da giorni uno dei principali titoli dei media americani, cominciava a fare rumore.
Il pugno di ferro contro i clandestini che fuggono dalle violenze dell’America centrale ha suscitato riserve tra gli stessi repubblicani, indignazione tra i democratici e i leader religiosi, nonché la dura condanna dall’Alto Commissariato per i diritti umani dell’Onu, che ha denunciato la violazione dei diritti dei bambini. “Se non vogliono essere separati dai loro figli, non dovrebbero portarli”, aveva ammonito cinicamente il ministro della giustizia Jeff Sessions, che recentemente ha anche escluso la violenza domestica e quella provocata dalle gang criminali come base per le richieste di asilo. L’attorney general ha inoltre scomodato la Bibbia per giustificare la necessità di rispettare rigorosamente la legge, assecondato dalla portavoce della Casa Bianca Sarah Sanders, messa all’angolo dai reporter nel briefing quotidiano come una madre di famiglia insensibile. “E’ una politica immorale, atroce”, ha tuonato su Twitter l’influente senatrice dem Dianne Feinstein.
Trump continua a scaricare la colpa sui democratici, richiamandoli su Twitter a impegnarsi con i repubblicani per la nuova legge per l’immigrazione. Nella prossima settimana uno dei due progetti di legge sarà messo al voto alla Camera e al Senato. E in quest’ultimo passaggio la maggioranza è appesa al filo di un solo voto di scarto).
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