La birra è cresciuta anche dal punto di vista della spesa familiare: è pari all’1,2%, in valore, della spesa alimentare media mensile complessiva contro il 2% del caffè, il 2,2% dell’acqua e il 2,9% del vino. Il boom delle birre speciali, mercato da 466 milioni
«Meditate, gente, meditate», diceva Renzo Arbore in un famoso spot dei primi anni ‘80. Da allora ne è passata di birra nei frigoriferi italiani, sempre di più con il passare degli anni e soprattutto nell’ultimo decennio. Un periodo nel quale i consumi sono aumentati del 34% (da 6 italiani su 10 a 8 su 10), mentre il consumo pro capite annuo è rimasto sostanzialmente invariato (30 litri dieci anni fa, 31 oggi): in pratica, la bevono più persone, ma non ne bevono molta di più. Anzi, gli italiani, in confronto agli altri europei, bevono ancora poca birra: i 31 litri italiani sono meno della metà della media europea e circa un terzo dei paesi leader, Germania (105), Austria (103) e Irlanda (98). Anche in Spagna se ne beve molta di più (84) e solo la Francia è agli stessi livelli italiani. Probabilmente per la lunga tradizione vitivinicola dei due paesi. Sebbene anche in Italia, ormai, la birra non si beva più esclusivamente con la pizza, ma sia ormai entrata nella cosiddetta dieta mediterranea. La birra è cresciuta anche dal punto di vista della spesa familiare: è pari all’1,2%, in valore, della spesa alimentare media mensile complessiva contro il 2% del caffè, il 2,2% dell’acqua e il 2,9% del vino. È la fotografia del settore birrario italiano diffusa dall’Osservatorio Birra in occasione dell’appuntamento Heneiken Incontra, con la presentazione del Rapporto «Dalla birra alle birre. L’era del drink different», realizzato da Althesys per conto della Fondazione Birra Moretti costituita nel 2015 da Heineken Italia e Partesa al fine di contribuire alla crescita della cultura della birra in Italia.
Le birre speciali
Nella pubblicità anni ‘80 Arbore diceva anche «Birra e sai cosa bevi». Adesso, forse, non è più così facile, perché le birre nel frattempo si sono moltiplicate. E oggi 7 italiani su 10 bevono le cosiddette birre speciali. Categoria che racchiude prodotti molto diversi tra loro per tecnica di produzione, gradazione alcolica o tipologia di fermentazione. Dal 2010 al 2017 le birre speciali nella grande distribuzione sono cresciute del +49,5% a volume e del +69,7% a valore. Anche le lager, però, crescono a due cifre (+15,2% a volume e +21,4% a valore), a sottolineare una fase molto positiva che riguarda l’intero comparto. «Gli italiani partono dalle lager, poi sperimentano nuovi gusti provando delle birre più particolari — spiega Alfredo Pratolongo, presidente di Fondazione Birra Moretti —. La cultura della birra in Italia passa attraverso la varietà, che è sinonimo di ricchezza». La ricerca Althesys conferma che la tendenza birra conquista le case degli italiani grazie alla grande distribuzione, il cui peso è cresciuto del +40% in 20 anni. Oggi il 58,8% della birra si vende nei supermercati e ipermercati. Le birre speciali rappresentano un mercato maturo che pesa 1,5 milioni di ettolitri e vale 466 milioni di euro (il 28,2% a valore). «C’è un grande interesse per le birre speciali, è il mercato del drink different che è in forte crescita — ha concluso Soren Hagh, amministratore delegato di Heineken Italia – . I nuovi prodotti si sviluppano velocemente e per noi questa è una incredibile opportunità per i prossimi anni».
Michelangelo Borrillo, Corriere.it