Finalmente un ministro che chiude i porti e difende i nostri diritti a proposito di immigrazione. Ma, nel caos italiano, l’autorità istituzionale è subito contestata: i sindaci di Napoli, Messina, Catania e Palermo insorgono, sventolando la bandiera dell’umanità. Come se Salvini fosse un boia sanguinario. Un anno fa Emmanuel Macron difese i porti francesi allo stesso modo e nessuno disse una parola.
.,
Leoluca Orlando
Non è il solo, ad avventarsi su Salvini e a dare un contributo al gran casino nazionale. Sarebbe ex aequo con Luigi De Magistris, che parla a nome di tutta Napoli, così come lui strepita a nome di tutta Palermo. Orlando va oltre: definisce «scimunito» Salvini. Scimuniti anche i milioni di italiani che alle elezioni hanno premiato – anche domenica – la sua Lega? Meditate, cari sindaci, prima di parlare!
.,
Giuseppe Conte
Al debutto nel G7 non se l’è cavata affatto male: in una settimana, un gran salto dallo studio legale romano al convegno mondiale con Angela Merkel, Trump e Macron. Politicamente, sia pure con qualche esitazione, ha riaffermato la necessità di togliere le sanzioni alla Russia. Diplomaticamente, ha creato un rapporto di simpatia con Trump. Come diceva Totò? Tomo tomo, cacchio cacchio…
.,
James Pallotta
Il presidente americano della Roma è nella città eterna (bontà sua, ogni tanto ci fa una capatina) e le indiscrezioni non confortano. Molte sparate sugli acquisti: si parla di Berardi e Justin Kluivert. Inquietudini per le voci di cessioni dei campioni più forti: il portiere Alisson e il re del centrocampo Nainggolan. quasi certo all’Inter. La storia si ripete: l’anno scorso fu svenduto Salah al Chelsea…
.,
Sebastian Vettel
Terza vittoria in Canada nel mondiale di Formula uno, cinquantesima in carriera. Era in pole position ed è rimasto primo fino all’ultimo. È tornato primo anche in classifica, davanti al grande rivale Lewis Hamilton (quinto a Montreal). Sbavature a parte, insomma, la Ferrari è di r uovo competit va. Tornano a sorridere milioni di fan, mortificati negliultimi anni. In prima fila, il patron Sergio Marchionne.
.,
Giampiero Ventura
L’esclusione della Nazionale dal mondiale non fu solo colpa sua: le strutture della Federazione sono antiquate e soprattutto selezioni e sorteggi sono assurdi: ci sono almeno una decina di nazionali (africane, sudamericane, orientali) inferiori alla nostra. Ma alla vigilia di Russia 2018, le antipatie degli italiani tornano a concentrarsi su di lui. Per chi dovremo tifare?