Big Blue ha ottenuto un brevetto per un sistema di gestione del traffico basato sulla tecnologia di cognitive computing
Meno traffico sulle strade grazie a semafori controllati dall’intelligenza artificiale. È l’obiettivo di un nuovo sistema brevettato da Ibm , basato sulla tecnologia di cognitive computing. Per ottenere una gestione della viabilità ottimale e più efficiente i semafori verrebbero dotati di telecamere in grado di analizzare costantemente la situazione del traffico. I dati, trasmessi a un sistema di intelligenza artificiale, sarebbero elaborati e interpretati in tempo reale per consentire il via libera alle auto agli incroci dando luce verde quando possibile e in condizioni di sicurezza.
A un computer intelligente, come Ibm Watson ad esempio, verrebbe, in altre parole, affidato il compito di valutare il traffico grazie alle informazioni video ricevute, potendo all’occorrenza adattare al meglio il funzionamento dei semafori in rapporto alla situazione del flusso veicolare e pedonale.
Attualmente, si legge nel documento a sostegno della richiesta di brevetto, presentata nel gennaio 2017, i sistemi più diffusi di regolazione semaforica, benché ve ne siano alcuni con caratteristiche dinamiche, sono ancora generalmente complicati, rigidi e non pienamente automatizzati. Ma Ibm vorrebbe cambiare questo stato di cose con l’introduzione e l’implementazione di una soluzione fondata sull’intelligenza artificiale.
Che potrebbe avvicinarsi sempre più al modo di pensare e di decidere flessibile di un essere umano suggerendo aggiustamenti e modifiche alla sequenza temporale di un semaforo più consoni alle circostanze. Come nel caso di un ingiustificato protrarsi del segnale rosso davanti a un incrocio deserto o di un passaggio pedonale che non si attiva per un gruppo di bambini usciti dalla scuola sotto la pioggia.
Carlo Lavalle, La Stampa