Superato lo stop di marzo, dovuto solo a due giorni lavorativi in meno. Cambia il mercato: crollano le vendite di vetture a gasolio (-17%), bene quelle a benzina (+14,6%) ed elettriche (+47%)
Altro che fine della corsa, il mercato europeo dell’auto è in fase di super boom: +9,6% ad aprile rispetto al corrispondente mese di un anno fa. Avevano ragione gli analisti, come quelli del Centro studi Promotor, secondo cui il calo delle vendite di auto in Europa a marzo (-5,2%) era solo un abbaglio statistico, colpa di due giorni lavorativi in meno rispetto al marzo 2017. Già ad aprile si è tornati a un confronto “pulito” mese su mese, senza effetti distorsivi di calendario, e le immatricolazioni sono subito ripartite, come se l’inciampo di marzo non fosse esistito, allungando una serie di risultati positivi che dura da anni, con pochissime eccezioni, verso il completo recupero dei livelli pre-crisi che ormai è a portata di mano.
In numeri assoluti nell’Unione europea e nell’Efta sono state vendute ad aprile 1.348.659 vetture; allargando la visuale ai primi quattro mesi dell’anno, l’Acea (che federa i costruttori europei di auto) comunica che le immatricolazioni sono state 5.631.331, in aumento del 2,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Guardando ai singoli Stati, chi ha mostrato più entusiasmo nell’acquisto di vetture nuove è stata la Spagna (+12,3%) seguita dal Regno Unito (+10,4%), dalla Francia (+9%), dalla Germania (+8%) e dall’Italia che purtroppo è fanalino di coda fra i grandi Paesi europei ma comunque mette a segno un +6,5%. Nel caso italiano, secondo Promotor, potrebbe avere un influsso negativo sulle vendite l’incertezza politica riguardo alla formazione del governo, incertezza che non ha solo un effetto macroeconomico sullo spread ma suscita qualche inquietudine anche a livello individuale, inducendo le persone più prudenti a rinviare una spesa impegnativa come quella per l’auto.
Per quanto riguarda Fiat Chrysler Automobiles, ad aprile in Europa ha aumentato le immatricolazioni del 2,3% raggiungendo una quota di mercato del 6,8%. Ancora una volta si segnala il marchio Jeep, che nel mese accresce le vendite del 75% e nel quadrimestre del 58%, con i modelli Renegade e Compass protagonisti nelle loro categorie. L’Alfa Romeo fa +6,3% in aprile e +13,2% nel quadrimestre, con Stelvio (che conferma la leadership nel suo segmento in Italia) e Giulia a guidare la crescita del marchio. La Fiat 500 è la vettura più venduta del segmento A e rispetto a un anno fa ha aumentato le immatricolazioni del 6,7%. Alle sue spalle la Panda, mentre la 500X e la 500L si confermano nelle posizioni di vertice dei loro segmenti.
Un fenomeno da notare: sta cambiano la composizione delle vendite, per la minore attrattiva delle vetture a gasolio. «In quasi tutti i Paesi – sottolinea Gian Primo Quagliano, presidente di Promotor – si comincia comunque ad avvertire l’impatto della demonizzazione del diesel». Un certo numero di automobilisti al momento di sostituire l’auto a gasolio orienta verso altre alimentazioni; questo però va in parte a beneficio dei motori elettrici o ibridi ma soprattutto riporta in auge i veicoli a benzina. Anche se poi, alla fine, i potenziali acquirenti decidono comunque di acquistare un’auto diesel, il fatto di aver preso tempo a pensarci sopra basta ad alterare la composizione percentuale delle vendite. Acea rileva che nel primo quadrimestre in Europa le registrazioni di vetture a gasolio sono diminuite del 17% mentre sono aumentate quelle dei veicoli a benzina (+14,6%) ed elettrici o ibridi (+47%); le vendite di auto “verdi” rimangono comunque modeste in numeri assoluti.
Il rinvio nella sostituzione della vecchia auto ha anche un effetto di temporaneo contenimento del livello complessivo delle vendite, a prescindere dalla tipologia, perciò si può dire che senza questo freno parziale il mercato europeo nel mese di aprile sarebbe cresciuto ancora di più.
Luigi Grassia, La Stampa.it