Il leader della Lega ha «brindato» alla salute di intellettuali e giornalisti che lo criticano apertamente
Il governo è ancora un rebus, che Sergio Mattarella dovrà trovare il modo di sbrogliare. La leadership di centrodestra, stando alle parole di Berlusconi, sembra una partita chiusa, a suo favore. Intanto, Matteo Salvini brinda ai nemici di sempre, con un tweet. Un dito puntato, con un sorriso sornione, contro una lista (di proscrizione 2.0) di intellettuali e giornalisti che riporta alla mente i primi cinguettii di Trump presidente. Il primo del breve e preciso elenco è Roberto Saviano. «Se andiamo al governo, dopo aver bloccato l’invasione, gli leviamo l’inutile scorta», aveva promesso Salvini in agosto durante un botta e risposta sul tema dell’immigrazione. Lo scrittore lo aveva definito «imbarazzante il suo linguaggio, sgrammaticato, terrificante. Vuole attirare la canaglia razzista». Fabio Fazio, giornalista, è da tempo nel mirino del segretario del Carroccio per non aver — a suo dire — dato adeguato spazio alla Lega: «Ci ricorderemo di lui e della sua correttezza», aveva minacciato Salvini in gennaio. Per poi dichiarare, un mese dopo: «Non vado da Fazio perché mi sta sulle palle». Nei trascorsi con Oliviero Toscani c’è anche una querela, per i commenti rilasciati dal fotografo a La Zanzara nel 2014. Alla stessa trasmissione, dopo il voto del 4 marzo, Toscani ha rilanciato: «Mi vergogno che Salvini sia italiano, non ragiona bene, è indietro, è lento, basta guardarlo di profilo, assomiglia all’uomo di Neanderthal». Poi, il tweet. Il vignettista Vauro Senesi non si è mai nascosto e sono svariati gli scontri fra i due. Durante l’ultima campagna elettorale, Vauro ha apostrofato tutti i leader in campo. «Salvini? Un ragazzotto scemo». Nel video sotto, invece, uno scontro risalente al 2015. I 99 Posse sono (già) stati minacciati di querela, con una «i» di troppo. All’ultimo tweet hanno risposto così: «Un politico che ha insultato la nostra gente e che con il suo partito, la Lega Nord, già Lega lombarda, già Lega Nord per l’indipendenza della Padania, poi tutto a un tratto Lega soltanto, ha impoverito la nostra terra per decenni, un politico che di fatto è il principale portavoce in Italia di razzismo e fascismo, noi continueremo a contrastarlo sempre, con la nostra musica e nelle strade». Gad Lerner preferisce l’ipotesi 5 Stelle a quella di Salvini premier. Prima del voto aveva condiviso l’immagine diventata virale del bambino spaventato dal leader della Lega. I giorni erano quelli della lettera della mamma adottiva di «due splendidi bambini africani» che stanno vivendo «momenti di terrore davvero fuori dal comune». Saverio Tommasi è uno scrittore e giornalista di Fanpage, la testata autrice della videoinchiesta sugli appalti per i rifiuti in Campania. Molto attivo anche sulle sue pagine personali sui temi sociali, si è spesso rivolto direttamente Salvini. Ha definito la frase del politico «per l’immigrazione ci vuole una pulizia di massa. Una pulizia via per via, quartiere per quartiere» un punto di non ritorno: «Da una frase così, non si scappa. Ogni attenuante, ogni scusa, risulterebbe identica a quella del milione di persone che sapevano della persecuzione degli ebrei ma facevano finta di niente».
Il Corriere della Sera