Università, molti istituti non rispettano le norme sulle tasse agli studenti
2 Marzo 2018
Più di metà delle università pubbliche italiane non rispetta le norme sulla tassazione degli studenti. Inoltre, circa i due terzi dei tagli agli istituti universitari verificatisi negli ultimi otto anni è ricaduto sulle spalle dei contribuenti. È quanto emerge dal dossier «Atenei fuorilegge» realizzato dall’Unione degli universitari (Udu), il sindacato degli studenti universitari italiani. Il report è stato realizzato sulla base di dati provenienti dal database della Ragioneria di stato. I dati sono quelli del 2015, ovvero gli ultimi che risultano consolidati ma la situazione continua a non esser risolta, visti i ricorsi presentati dall’Udu lo scorso anno. «In Italia un ateneo su due è fuorilegge, per quanto riguarda le tasse degli studenti», afferma Elisa Marchetti, coordinatrice nazionale dell’Udu. «Secondo la legge (dpr 306/1997), in ogni ateneo il gettito complessivo della contribuzione studentesca non deve superare il 20% di quanto ricevuto come finanziamento statale tramite il Fondo di finanziamento ordinario (Ffo)». Dal dossier emerge che 33 istituti sui 59 esaminati non rispettano questo limite. I 59 istituti rappresentano tutte le università pubbliche e statali italiane ad esclusione dell’università di Trento, di quella de L’Aquila e di quelle ad ordinamento speciale. Dallo studio Udu emerge, inoltre, il progressivo slittamento delle spese sulle spalle dei contribuenti. Secondo la u«il Ffo ammontava, nel 2008, a 7,4 miliardi di euro, mentre nel 2015 è sceso a 7 miliardi. In sette anni 369 milioni sono spariti dal finanziamento statale. Nel frattempo, la contribuzione studentesca, che nel 2008 ammontava a 1 miliardo e 355 milioni, è arrivata a pesare 1 miliardo e 591 milioni di euro; in sette anni il gettito è aumentato di 236 milioni. Quindi due terzi dei tagli alle università pesano direttamente sulle nostre spalle». Dal dossier si evince che, prendendo in considerazione i soli atenei che sforano il tetto del 20%, agli studenti italiani vengono richiesti 259 milioni di euro in più rispetto a quelli che sono tenuti a versare. Le Università che superano maggiormente il limite sono l’università degli Studi di Milano, il Politecnico e la Statale di Torino. Proprio nei confronti dell’università degli Studi di Milano e della Statale di Torino l’Udu ha presentato ricorsi sui bilanci previsionali del 2017. Secondo l’unione «i bilanci previsionali mostrano un quadro chiaro e, soprattutto, la volontà degli atenei di violare i limiti di legge. Nei bilanci consultivi sarà possibile verificare l’effettiva violazione, anche se in questi due casi il rientro sotto la soglia di legge è quasi completamente da escludere».