Cresce in Italia il business del Carnevale, che quest’anno è stimato sui 220 milioni di euro, in crescita di poco più del 10% rispetto ai 200 milioni realizzati l`anno scorso.
Da Venezia a Viareggio, da Ivrea a Putignano, la tradizione festaiola accende la domanda turistica in un periodo altrimenti morto, montagna esclusa. Lo rivela un’indagine del Centro studi della CNA condotta tra le imprese associate alla Confederazione coinvolte direttamente e indirettamente nelle attività carnascialesche alla vigilia del rush finale.
Imprese che quest`anno registrano anche una novità: l`impennata del turismo esperienziale legato al Carnevale. Dalla creazione di costumi e maschere alla realizzazione dei piatti tipici sono sempre di più i turisti che vogliono “sporcarsi le mani” (in senso buono): “partecipare”, insomma, oltre che “assistere”.
Con un giro d`affari stimato intorno ai 60 milioni (contro i 55 del 2017) la parte del leone anche quest`anno se l`aggiudica Venezia. Il numero chiuso quest`anno potrebbe ridurre l`afflusso in termini quantitativi ma alzare la qualità della domanda, attirando i visitatori pure verso attività non direttamente collegate al Carnevale, come le vetrerie artistiche e i ricamifici.
Alle spalle di Venezia si piazza Viareggio con un giro d`affari complessivo di circa 28 milioni (a fronte dei 26 milioni dell`anno scorso). L`edizione 2018 è partita alla grande con un sensibile aumento dei biglietti venduti fin dalla prima sfilata del 28 gennaio (+7% in confronto a quella del 2017). E solo la vendita dei biglietti è stimata in crescita del 7/10% rispetto all`edizione scorsa.
Il nucleo motore del Carnevale di Viareggio sono i carri. Per realizzare un carro occorrono sei mesi per 220 ore di lavoro mensili trascorse all`interno della Cittadella del Carnevale.
Risultati apprezzabili anche quelli di Ivrea. La stima per quest’anno è di 2,75/3 milioni di giro d`affari complessivo generato dalla manifestazione che culmina nella battaglia delle arance. E proprio la celebrazione di questa festa dell`orgoglio cittadino e delle virtù civiche capaci di liberare Ivrea dal tiranno, tradizionalmente indicato in Ranieri di Biandrate, permette di sfiorare il milione d`incasso, di sole iscrizioni. Con un impatto economico diretto principalmente su Ivrea, com`è ovvio, ma con una importante ricaduta sulla lontana Calabria, da dove provengono le arance, dal valore di poco inferiore ai 250mila euro.
Le iniziative carnascialesche italiane non sono mai state censite dettagliatamente ma le manifestazioni di rilievo turistico non solo locale sono tra 50 e 60.
ItaliaOggi