Mercati borsistici in calo, titolo della Apple in sofferenza. Colpa dell’ultimo smartphone della Mela, che non entusiasma i consumatori europei e cinesi. I punti di forza e le debolezze del dispositivo
Tra poche ore, il primo febbraio, la Apple annuncerà la trimestrale più ricca di sempre. La stima della Morgan Stanley è che i ricavi – tra settembre e dicembre del 2017 – siano arrivati a 92 miliardi di dollari (con un utile netto di 21 miliardi). Eppure l’anno nuovo, il 2018, è partito tra nuvole e tempeste per le difficoltà – inattese – dell’ultima creatura della Apple: l’iPhone X.
Prima la Borsa di New York ieri, poi quella di Tokio accusano il colpo dopo le indiscrezioni su un taglio drastico della produzione dell’iPhone X, che sarà creato in soli 20 milioni di esemplari (tra gennaio e marzo di quest’anno), invece dei 40 milioni sperati. E anche il titolo della Apple soffre.
Che cosa non funziona nell’iPhone X?
Troppo costoso. I regali di Natale e la passione dei fan della Apple hanno spinto le vendite tra novembre e dicembre del 2017, con code ai negozi, inclusi quelli italiani. Di iPhone X ne sono stati piazzati 29 milioni nel mondo. Ma adesso la spinta propulsiva si è esaurita, colpa anche del prezzo del nuovo dispositivo che ha raggelato molti potenziali compratori europei. L’iPhone X, qui da noi, costa da un minimo di 1189, con 64 giga di capacità, a un massimo di 1359 euro, con 256.
Vendetta Samsung. Il prezzo stellare è dovuto anche allo schermo con tecnologia Oled che Apple introduce per la prima volta.
Lo schermo ha caratteristiche d’eccellenza, come:
– una fedeltà cromatica del 98 per cento;
– un contrasto da 13 120:1;
– una luminosità di 764 Cd/m2.
Ma tutto questo non è certo gratuito. Secondo il portale cinese ICHunt, ogni singolo dispaly Oled costa alla Apple ben 80 dollari. Con grande gioia del concorrente Samsung, che glieli fornisce. Nel 2018, la Apple dovrebbe proporre un nuovo iPhone con schermo Lcd. Il dispositivo, dunque, sarà meno evoluto, ma anche meno costoso. Il prezzo? Tra i 700 e gli 800 euro.
Spese accessorie. Spendere oltre 1000 euro per l’iPhone X potrebbe non bastare. Lo smartphone – come già l’iPhone 8 e l’iPhone 8 Plus – dispone di una funzione di ricarica veloce. Eppure la confezione dell’iPhone X include soltanto un modesto alimentatore da 5 Watt. Per caricare l’iPhone X alla massima velocità, bisognerà spendere altri 59 euro per un alimentatore originale Apple (un Usb-C da 29 Watt). Poi c’è l’assicurazione. Chi volesse mettersi al riparo da guasti o da danni accidentali dovrà mettere nel conto un’ulteriore spesa da 229 euro per due anni di assistenza AppleCare+.
Cinesi dubbiosi. Se gli europei sono scoraggiati dal prezzo, i cinesi avrebbero delle riserve per le dimensioni del display che è di 83,1 centimetri quadrati nell’iPhone X (contro gli 85 del Samsung Galaxy 8, suo diretto concorrente). Il consumatore cinese guarda anche alla batteria dello smartphone. L’iPhone X ha in pancia la batteria più potente di sempre, da 2716 mAh (distribuita in due celle). Ma la batteria è da 10,35 wattora (Wh) contro i 12,71 del Galaxy Note8. E in generale è penalizzata da un consumo energetico importante, se lo schermo viene tenuto acceso a lungo.
Aldo Fontanarosa, Repubblica.it