Secondo Assobioplastiche, che attraverso il proprio Osservatorio ha effettuato una prima ricognizione di mercato sui prezzi dei sacchetti nella grande distribuzione, in un anno le famiglie italiane spenderanno tra i 4,17 euro e i 12,51, considerando che il costo di ciascun sacchetto oscilla tra un minimo di 1 centesimo e un massimo di 3 centesimi. E mentre Assobioplastiche assicura “il suo massimo impegno a monitorare il mercato affinché non si verifichino speculazioni sui prezzi o altre anomalie”, la nuova legge ha già suscitato la rabbia dei clienti, che per evitare di pagare il sacchetto, hanno iniziato a pesare individualmente verdura e frutta.
“Fatta la legge, trovato l’inganno. Mio marito è un genio!” scrive su Facebook Lucia, che mostra quattro arance etichettate una ad una. “Volevo farlo anch io, ma si può?” chiede un utente. “Certo che si può – replica Edoardo, il marito di Lucia – l’ho fatto stamattina e la foto ne è la prova. Nessun costo aggiuntivo per il sacchetto, ho controllato lo scontrino alla cassa”. Edoardo spiega che la sua “è solo una protesta dimostrativa”. Ma sui social ha già raccolto una nutrita schiera di sostenitori.
“Ma quindi oggi devo etichettare ogni singolo mandarino e ficcarmelo in tasca?” si chiede ironico qualcuno su Twitter. E tanti protestano per quella che considerano “un’ingiustizia”, “una truffa” e ancora “un’assurdità”. “E niente…anche se non prendi i #sacchettibiodegradabili perché compri 1 pezzo unico, te lo fanno pagare” denuncia invece Enrico, allegando la foto di un limone con l’etichetta incollata sulla buccia e quella dello scontrino con l’addebito di 2 cent. Tra i tanti indignati c’è infine chi la prende con ironia, come Samuele che cinguetta: “Ecco perché i francesi vanno in giro con la baguette sotto l’ascella“.