La causa in Germania
Nel caso tedesco sono interessati l’iPhone 7, 7 Plus, 8 e 8 Plus, smartphone che, secondo le accuse, violano la proprietà intellettuale di Qualcomm e in particolare sfruttano una tecnologia di risparmio energetico «dell’amplificatore di potenza che consente al dispositivo di utilizzare la potenza in modo più efficiente e prolungare quindi la durata della batteria negli smartphone» realizzata dalla società senza averne il diritto. L’ingiunzione — quindi il divieto di vendite dei modelli in questione — sarà effettiva solo nel momento in cui Qualcomm depositerà una cauzione pari a 668,4 milioni di euro, somma che verrà conservata nel caso in cui Apple dovesse ribaltare la situazione in appello e quindi necessiterà di un rimborso delle perdite. Rimangono disponibili invece gli iPhone di nuova generazione, dall’X in poi. «Solamente nelle ultime due settimane due stimati tribunali in due diverse giurisdizioni hanno confermato il valore dei brevetti di Qualcomm e riconosciuto la violazione di Apple, vietando la vendita di iPhone negli importanti mercati di Germania e Cina», è la dichiarazione di Don Rosenberg, consigliere generale di Qualcomm. Ribatte Apple, definendo la sentenza «deludente» e annunciando la decisione di ricorrere in appello: «Tutti i modelli di iPhone restano disponibili per i clienti tramite corrieri e rivenditori in 4.300 località in tutta la Germania. Durante il processo di ricorso, i modelli iPhone 7 e iPhone 8 non saranno disponibili nei 15 negozi di vendita al dettaglio di Apple in Germania: iPhone XS, iPhone XS Max e iPhone XR rimarranno disponibili in tutti i nostri negozi».
Cos’è successo in Cina
In Cina la questione era un’altra: Qualcomm aveva depositato una causa sempre per violazione della proprietà intellettuale, ma concentrandosi su due brevetti. Il primo è relativo a una funzione per la modifica delle fotografie, il secondo riguarda lo «swipe» — il movimento del dito dal basso verso l’alto — sul un dispositivo con schermo touch. La denuncia risale alla fine del 2017. Anche qui ad essere interessanti sono i modelli iPhone 7 e 7 Plus, iPhone 8 e 8 Plus. In questo caso però, non è chiaro quando l’ingiunzione decisa dalla corte di Fuzhou sarà effettiva. Ma il bando di alcuni dei prodotti Apple dal fiorente mercato cinese rappresenta un danno potenzialmente molto grave, tanto da portare la società di Cupertino — rivela Bloomberg — a inviare una nota al tribunale di riferimento dove esterna le proprie preoccupazioni per le conseguenze di questa decisione su tutto il mercato degli smartphone. Si legge: «Apple sarà costretta a patteggiare con il Richiedente, facendo scivolare nuovamente tutti i produttori di cellulari nel precedente e irragionevole obbligo di pagare elevate commissioni per le licenze, commissioni che si traducono in perdite non recuperabili per il mercato dei cellulari».
Michela Rovelli, Corriere della Sera