«Vantiamo una lunga storia di rilancio di asset poco efficienti. Sono fiducioso nel fatto che riusciremo a ripristinare le prestazioni operative, finanziarie e ambientali di Ilva e che, nel farlo, creeremo valore per la nostra società, gli stakeholder di Ilva e l’economia italiana», ha commentato il miliardario indiano Kakshmi Mittal, presidente e ceo del gruppo», che è la principale azienda siderurgica e mineraria del mondo presente in 60 Paesi. L’impegno negli investimenti di tipo ambientale è pari a 1,15 miliardi di euro, ha ricordato in una nota il cfo del gruppo nonché ceo di ArcelorMittal Europe, Aditya Mittal. «I lavori sono già iniziati e, nel tempo, sono sicuro che riusciremo a realizzare la nostra visione di trasformare Ilva non solo in uno dei produttori di acciaio leader in Europa ma anche in uno dei più responsabili. Data la storia di Ilva, sarà anche fondamentale ricostruire la fiducia con gli stakeholder locali, attraverso un dialogo aperto e trasparente, dimostrando loro la differenza positiva che apporteranno i nostri significativi impegni ambientali».
ArcelorMittal, colosso nato nel 2006 dalla fusione tra la francese Arcelor e l’indiana Mittal steel company, con quartier generale in Lussemburgo, si è aggiudicatoa la società italiana con un’offerta di acquisto di 1,8 miliardi e 2,4 miliardi di investimenti (circa 2,1 miliardi al netto del contributo del gruppo Riva) su un periodo di sette anni, di cui 1,3 miliardi per il piano industriale e 1,1 di investimenti ambientali. Circa le polemiche e le proteste sorte sui criteri di selezione del personale da parte di ArcelorMittal Italia, l’azienda vedrà il 5 novembre i sindacati a Taranto mentre il Mise ha convocato un vertice per l’8 novembre. ArcelorMittal Italia ha già anticipato ai sindacati la propria volontà di intervenire laddove siano stati riscontrati oggettivi errori nei criteri di selezione del personale.
L’ingresso in Italia rientra nella strategia di espansione internazionale, ha continuano Mittal:«Ilva è un asset di qualità che offre un’opportunità unica di espandere e rafforzare la nostra presenza in Europa, acquisendo il sito di produzione di acciaio più grande d’Europa», ha continuato il presidente del gruppo. «Per ArcelorMittal si tratta di un’ottima opportunità di creazione di valore che si inserisce perfettamente nel percorso verso il raggiungimento dell’obiettivo di investire in progetti di crescita, nei quali possiamo sfruttare la nostra esperienza operativa per rafforzare l’ebitda e liberare flusso di cassa nel lungo periodo». Nel 2017, ArcelorMittal ha registrato ricavi per 68,7 miliardi di dollari e una produzione di acciaio crudo pari a 93,1 milioni di tonnellate, mentre la produzione di minerale di ferro ha raggiunto i 57.4 milioni di tonnellate. L’utile netto del colosso siderurgico ArcelorMittal nel terzo trimestre è invece calato del 25,4% a 899 milioni di euro proprio a causa dell’acquisizione dell’Ilva, mentre aumentano i ricavi del 5% a 18,5 miliardi di dollari.
Fabrizio Massaro, Corriere.it