L’infedeltà, una relazione violenta, l’avidità. Nel saggio “Come uccidere tuo marito” scritto nel 2011 Nancy Crampton Brophy indicava questi tre motivi fra quelli che potevano giustificare l’omicidio del proprio marito. Chissà se c’è uno di questi dietro l’accusa che la polizia di Portland nell’Oregon ha rivolto a Nancy in persona quando l’ha arrestata per l’assassinio del coniuge Daniel Brophy.
L’uomo, uno chef di 63 anni, è stato freddato a colpi di pistola mentre si trovava all’Oregon Culinary Institute lo scorso 2 giugno. La notizia era stata data da Crampton Brophy in un post su Facebook. “Per i miei amici e parenti di Facebook, ho notizie tristi da comunicarvi. Mio marito e il migliore amico, lo chef Dan Brophy, è stato ucciso ieri mattina. Per quelli di voi che mi sono vicini e sentano il desiderio di chiamarmi, avete ragione, ma faccio fatica a dare un senso a tutto in questo momento. C’ è una veglia a lume di candela all’Oregon Culinary Institute domani, lunedì, 4 GIUGNO ALLE ORE 7”.
Sessantottenne, era sposata con Brophy da 27 anni. Autrice di altri romanzi sul tema come “The wrong husband” e “The wrong lover”, nel saggio “How to Murder Your Husband” aveva dichiarato che sebbene pensasse spesso all’omicidio, non riusciva a immaginarsi a compiere una cosa così brutale. Non avrebbe voluto “preoccuparsi di sangue e cervello schizzati sulle pareti” o di “ricordare bugie”. Ironico, ma non troppo. Così ora Nancy Crampton Brophy dovrà presentarsi di fronte ai giudici.
Repubblica.it