Listini deboli, Tokyo cede l’1,33%. Giù il titolo del Lingotto, male anche Ferrari, Cnh ed Exor
Ore 9.10. Fca sotto i riflettori a Piazza Affari dopo il cambio al vertice reso necessario dal peggioramento delle condizioni di salute di Sergio Marchionne. Il titolo del Lingotto parte in forte calo e lascia sul terreno oltre 5 punti percentuali. Va peggio a Ferrari che in avvio non riesce a fare prezzo e poi cede più del 5% mentre Cnh arretra del 3,6%. Male anche Exor che perde in partenza oltre quattro punti.
Sabato i cda di Fca, Ferrari e Cnh hanno definito d’urgenza la successione alla guida delle società. Per il nuovo ad di Fca Mike Manley, il primo appuntamento di rilievo è in programma già mercoledì, quando la società presenterà i propri conti trimestrali, che dovrebbero sancire tra le altre cose il raggiungimento dell’obiettivo di azzeramento del debito industriale.
Intanto le Borse europee partono in calo. Milano cede l’1,09%, Londra lo 0,46%, Francoforte lo 0,45% e Parigi lo 0,42%. I listini scontano ancora le tensioni sul fronte commerciale registrate in coda alla scorsa settimana, con Donald Trump che si è detto pronto a introdurre dazi su 500 mila di dollari di prodotti. Indicazioni che hanno contribuito a spingere al ribasso oggi la Borsa di Tokyo, con il NIkkei che ha chiuso a 1,33% zavorrata dal rafforzamento dello yen sul dollaro. Stabile invece il cambio dell’euro con la divisa Usa, attestandosi in mattinata a 1,726.
Sul fronte obbligazionario lo spread tra Btp e Bund apre stabile a 221,4 punti con un rendimento al 2,58%. È invece povera l’agenda dei dati macroeconomici di giornata: attesi nel pomeriggio solo la fiducia dei consumatori Usa a luglio e la vendita delle case a giugno.
Prezzo del petrolio infine in calo a 68,12 dollari per il barile Wti e a 72,98 dollari per il Brent. Poco mosso l’oro, a 1230 dollari l’oncia.
FLAVIO BINI, La Repubblica