Confusione nel M5S, ma il giro stretto di Di Maio resta inamovibile dall’accordo con Salvini sulla figura del professore di diritto a Firenze
Un’altra giornata di passione, per Giuseppe Conte. Le quotazioni del professore sono stabili, dopo essere affondate nel pomeriggio di ieri, in serata erano risalite abbastanza, e resta in pista, sia pure ammaccato. Ma nel M5S c’è una certa confusione, e dichiarazioni sparse. Esclude che Conte possa saltare? «Non escludo questo, perché non sappiamo cosa succederà oggi», ha detto l’esponente M5s Emilio Carelli in tv. A proposito, invece, dell’eventualità che con Paolo Savona all’Economia il governo M5s-Lega potrebbe lavorare all’uscita dell’Italia dall’euro, il deputato M5s – a sua volta dato tra i papabili per un dicastero nel “governo del cambiamento” – dice «lo escludo». Sempre ad Agorà Carelli rileva, anzi, che «se le cose vanno come abbiamo previsto, non c’è alcuna necessità».
Ma Danilo Toninelli, uomo del giro stretto di Luigi Di Maio, non ha nessuna esitazione: «Conte resta il nostro candidato e quello della Lega» per palazzo Chigi. Il presidente Mattarella ha incontrato ieri la seconda e la terza carica dello Stato per completare il suo percorso istituzionale. Sono convinto che oggi verrà dato l’incarico e finalmente tra pochi giorni potrà partire questo governo che sarà un governo politico», ha detto Toninelli. «Siamo fieri -spiega- che sia politico e non tecnico perché il prof Giuseppe Conte rientrava nella squadra di governo come ministro della deburocratizzazione, pubblica amministrazione e meritocrazia del M5S. È una persona che ci aveva messo la faccia, credeva profondamente nel progetto. Aveva già collaborato in questi anni con noi quindi non ha nulla di tecnico».
La Stampa