Ha fatto più operazioni di scorporo la Fca di Sergio Marchionne che tutto il resto delle società quotate a Piazza Affari. Tutte nell’interesse di Exor, l’azionista di riferimento, che, al posto di ritrovarsi con una Fiat con dentro tanti gioielli come Ferrari e Magneti Marelli, si ritrova con in mano direttamente le quote delle controllate, pronte per essere vendute singolarmente o tenute in portafoglio a seconda del loro andamento. L’ultima operazione annunciata però è stata bocciata dall’agenzia di rating Moody’s. I suoi analisti non hanno abbassato il rating di Fca, ma hanno giudicato negativo lo scorporo perché sottrae a Fca un’altra controllata che genera ricavi e utili. Una sorta di “scippo” che svuota gli asset del gruppo automobilistico. E lo scorporo non è nemmeno una cessione, per cui Fca non avrà neanche proventi straordinari per abbattere il debito. Per l’agenzia, l’annunciata separazione può essere considerata come un dividendo straordinario per gli azionisti e per questo negativa per quanto riguarda il credito. Qualche beneficio, invece, potrebbe arrivare per la liquidità di Fca, visto che Magneti Marelli sarà indipendente dal punto di vista finanziario.
di Walter Galbiati, La Repubblica