Migliaia di lavoratori hanno sottoscritto una lettera alla controllata di Alphabet contestando il coinvolgimento in un progetto della difesa Usa, denominato Maven, sull’intelligenza artificiale
I dipendenti Google si scagliano contro le scelte aziendali a sostegno del Pentagono. Migliaia di lavoratori hanno sottoscritto una lettera alla controllata di Alphabet contestando il coinvolgimento in un progetto della difesa Usa, denominato maven, sull’intelligenza artificiale che potrebbe essere usata per migliorare la capacità di un drone di colpire un target.
“Riteniamo che Google non dovrebbe occuparsi della guerra”, scrivono i dipendenti nella missiva indirizzata al ceo Sundar Pichai e che ha raccolto più di 3.100 firme. I lavoratori chiedono che “Project Maven venga cancellato” e che Google “metta a punto, pubblicizzi e applichi una chiara politica che stabilisca che nè Google nè i suoi contractor potranno mai realizzare tecnologia militare”. Nella stessa missiva viene ricordato il motto della società “Don’t be evil”, non essere cattivo. Si tratta di un motto, scrivono, che “è alla base di una storia unica” e che ha “una diretta penetrazione nella vita di miliardi di utenti”.
La lettera prosegue spiegando che nel Progetto Maven si utilizza una tecnologia basata su intelligenza artificiale per individuare veicoli e oggetti nelle immagini catturate dai droni americani, e che i risultati della ricerca finiscono al dipartimento della Difesa. E rispetto alle rassicurazioni date da alcuni dirigenti dell’azienda sull’uso di quella tecnologia – ovvero che non sarà impiegata per operare droni o lanciare armi – replicano dicendo che “si tratta di una tecnologia sviluppata per i militari, e una volta consegnata potrebbe essere facilmente utilizzata per aiutare quel genere di operazioni”. “Con questo contratto – scrivono i dipendenti – Google si unisce alle file di aziende come Palantir, Raytheon e General Dynamics. E il fatto che partecipino anche altre aziende, come Microsoft e Amazon, non rende [questa scelta] meno rischiosa per Google. (…) Questo contratto mette a rischio la reputazione di Google ed è in contrasto con i nostri valori di base”.
La responsabile della divisione cloud di Google, Diane Greene, ritiene che il coinvolgimento dell’azienda nel Project Maven non sia “mirato a guidare i droni militari” e “non utilizzato per il lancio di armi”. Il titolo di classe A di Alphabet sale dell’1,2% a 1.041 dollari. Da inizio anno ha perso l’1% ma negli ultimi 12 mesi ha guadagnato il 23% circa.
Project Maven è stato avviato dal Pentagono nell’aprile dello 2017 con uno scopo abbastanza preciso: accelerare l’integrazione delle tecnologie per il machine learning e l’elaborazione dei big data da parte del Ministero della Difesa. Secondo il Wall Street Journal, il Dipartimento della Difesa americano, avrebbe speso 7,4 miliardi di dollari in aree relative all’intelligenza artificiale nel 2017. E le aziende coinvolte sono tante. Google, in particolare, si sta occupando di sviluppare sistemi intelligenti di analisi dei contenuti dei filmati catturati dai droni militari.
Repubblica.it