L’Italia dovrebbe essere il primo Paese in cui i clienti potranno usufruire dell’intero pacchetto dell’azienda via Internet: rimane necessaria la presenza di un decoder, e una connessione veloce
Addio per sempre all’antenna parabolica? Sky sarà la prima a permettere ai suoi clienti di poter vedere l’intera programmazione online. Lo rivela la Bbc sottolineando che l’Italia sarà il primo Paese in cui tutti i canali saranno visibili attraverso la connessione a Internet, a cui seguiranno l’Austria e a partire dal prossimo anno anche il Regno Unito.
Ampliare il mercato
Più che di un’assoluta novità si tratta di precisazioni rispetto a un piano di cui si era già parlato esattamente un anno fa. L’obiettivo è quello di garantire agli utenti che per qualsiasi motivo non possono avere un’antenna parabolica di poter godere dell’offerta completa Sky: rimarrà però sempre necessaria la presenza di un decoder e di una connessione veloce. La mossa dell’azienda mira ad ampliare il proprio mercato, cercando anche di abbassare i costi: secondo i piani questa scelta di offrire tutto online dovrebbe portare ulteriori ricavi, che sono peraltro già positivi. Stando ai dati comunicati dalla stessa azienda, il secondo semestre del 2017 ha fatto segnare un aumento del 4% in Italia. La volontà di passare da una tradizionale forma di pay Tv a un servizio di streaming online però era già stato avviato: Sky sta già permettendo ai propri clienti di usufruire dei programmi via internet come accade per Sky Go e Now Tv, che dal 2016 ha preso il posto di Sky Online facendo concorrenza a servizi come Netflix.
Le novità in casa Sky
Tra le ultime novità presentate da Sky in Italia, e non solo, c’è anche Sky Q, la nuova piattaforma dell’azienda che integra la visione della trasmissioni satellitari e di quelle via Internet. Pensato per chi possiede più di uno schermo in casa, permette la visione anche attraverso gli apparecchi figli, gli Sky Q Mini, o su dispositivi mobili in modo da usufruire dei programmi in qualsiasi stanza della casa o anche fuori. L’altra notizia che ha coinvolto l’azienda negli ultimi giorni è stata invece la comunicazione da parte dell’autorità garante per la concorrenza del Regno Unito sull’acquisizione del rimanente 61% di Sky da parte di 21 Century Fox, definita come «non nell’interesse pubblico» britannico. Il motivo principale è che il patron Ruperth Murdoch avrebbe «troppo controllo sui fornitori di notizie nel Regno Unito su tutte le piattaforme media».
Il Corriere della Sera